“W il Duce”. Il nuovo Pd di Letta chiede le dimissioni del leghista per un post su Fb di sette anni fa

21 Mar 2021 16:24 - di Marta Lima

Il nuovo che avanza, nel Pd di Enrico Letta, è la solita caccia alle streghe contro i fascisti nostalgici, che non hanno il diritto di esprimere una preferenza, se c’è Mussolini di mezzo. Così, nel 2021, in Italia ancora si specula su un post non “politicamente corretto”, con tanto di richiesta di dimissioni per il politico che l’aveva scritto, sette anni fa…

Il Duce e le dimissioni chieste dal Pd

Il Partito democratico della Basilicata ha chiesto le dimissioni del nuovo capogruppo della Lega nel Consiglio regionale della Basilicata, Gianuario Aliandro, detto Nario. Aliandro, di Paterno (Potenza), è stato scelto cinque giorni fa dal partito, guidato in Basilicata dal senatore leccese Roberto Marti, a capo del gruppo lucano dopo la scelta dell’ex Tommaso Coviello di passare a Fratelli d’Italia. Il gruppo della Lega è ancora quello di maggioranza relativa.

Dai profili Facebook di Aliandro è riemerso un vecchio post, risalente al 2014 (quando non era ancora in politica), in cui inneggia al Duce. Un post rivolto a Renzi in cui, dopo un insulto, era riportata la frase ”Prima di venire in Basilicata pensaci bene…. w il Duce”.

L’attacco contro il “rigurgito fascista” del consigliere

”Il neo capogruppo della Lega in Regione Basilicata, Nario Aliandro, dovrebbe seguire le orme del suo collega trentino Savoi che, a seguito delle dichiarazioni pubblicate sui social contro due colleghe donne apostrofate con volgarità e violenza, si è dimesso dal suo incarico”, afferma il Pd lucano. ”A poco serve prendere le distanze dalle sue dichiarazioni feroci che inneggiano al peggior rigurgito fascista – aggiunge – ignorando ogni principio democratico e in spregio alla nostra Costituzione”.

Secondo il Pd è un ”linguaggio di odio” ed è ”inaccettabile per un uomo delle istituzioni perché non lede solo l’immagine delle stesse, ma offende l’intera comunità lucana che non merita di essere rappresentata con tale mediocrità politica”. La linea è quella di sempre: si crede di poter ottenere voti con la nostalgia dell’antifascismo, quando non si ha nulla da dire al Paese…

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