Vaccini, Italia autosufficiente. E’ un miraggio? No. In 4-8 mesi la riconversione è possibile
Italia autosufficiente sui vaccini anti Covid. Il tema è al centro del tavolo del Mise e si sta procedendo “a individuare le aziende che dal punto di vista infrastrutturale e tecnologico potrebbero essere in grado, in un ristretto arco temporale di produrre vaccini in Italia. Anche sulla base di accordi commerciali con multinazionali detentrici dei brevetti”. E’ quanto ha spiegato ieri alla Camera Giancarlo Giorgetti, facendo il punto sulle modalità alle quali ricorrere. Tra queste “la riconversione degli impianti industriali esistenti” grazie ad “adeguati ausili pubblici” e “appositi contratti di sviluppo”.
Incontro tra Giorgetti e il commissario Ue Breton
Stamattina Giorgetti ha incontrato il commissario europeo Thierry Breton, al fine di discutere la disponibilità al trasferimento tecnologico dei brevetti, che è la condizione essenziale per poter poi procedere. Ciò – ha dettagliato Giorgetti – può essere realizzato anche attraverso la riconversione degli impianti esistenti e la strutturazione di filiere in grado di garantire tutte le fasi della produzione. Da supportare con adeguati ausili pubblici per le imprese interessate e che sul fronte della produzione necessitino di idonei bioreattori per la produzione del principio attivo del vaccino” o che “richiedano idonee strutture per l’infialamento” del siero. La riconversione dei siti richiederà un minismo di 4-8 mesi.
Italia autosufficiente sui vaccini
Ma si sta valutando anche, ha ribadito Giorgetti, come già emerso dai due incontri al Mise con rappresentanti di Farmindustria e Aifa, “la possibilità di realizzare un polo nazionale pubblico-privato per la produzione di vaccini, che garantisca l’Italia non solo nella fase emergenziale, caratterizzata da ingenti tagli di sieri da parte delle aziende farmaceutiche rispetto agli impegni presi, ma anche per le future esigenze, tanto in campo vaccinale che della ricerca.
Breton: a fine anno l’Europa produrrà 2-3 mld di dosi
Il Commissario Ue al mercato interno, Thierry Breton al termine dell’incontro al Mise oggi con Giorgetti ha detto che “a fine anno la capacità di produzione di vaccini in Europa sarà tra 2 e 3 miliardi di dosi l’anno contro 2-2,2 mld negli Stati Uniti. Alla fine di quest’anno l’Unione Europa sarà il primo continente per la produzione di vaccini al mondo. Gli altri paesi non sono al passo: la Russia è in grande difficoltà nella produzione e la Cina è ancora molto indietro. Quindi tra Ue e Usa si potranno contare su 5 miliardi di dosi per noi ma anche per tutto il mondo”.