Un milione di poveri in più nel 2020, famiglie bastonate. Ma non era stata abolita la povertà?

4 Mar 2021 15:35 - di Gabriele Alberti
Povertà

La povertà assoluta torna a crescere e tocca il record dal 2005. Un ben triste record. A grandi passi verso l’indigenza, nonostante qualcuno dal balcone avesse detto: evviva: niente più poveri. Il reddito di cittadinanza vi salverà. Eccoli i numeri drammatici. Le stime preliminari Istat del 2020 indicano valori dell’incidenza di povertà assoluta in aumento: sia in termini familiari (dal 6,4% del 2019 al 7,7%), con oltre 2 milioni di famiglie;  sia in termini di individui (dal 7,7% al 9,4%) che si attestano a 5,6 milioni. Nell’anno della pandemia si azzerano quindi i miglioramenti – piccoli- registrati nel 2019.

Istat: 5,6 milioni  in povertà assoluta

335mila famiglie in più sono finite in povertà assoluta rispetto al 2019. Secondo le stime, nel 2020 le famiglie in povertà assoluta sono oltre 2 milioni (il 7,7% del totale, da 6,4% del 2019, +335mila;) per un numero complessivo di individui pari a circa 5,6 milioni (9,4% da 7,7%: ossia oltre 1 milione in più rispetto all’anno precedente).

Al Nord dell’Italia la povertà cresce di più, ma nel Mezzogiorno resta la più alta. L’incremento della povertà assoluta è maggiore nel Nord del Paese e riguarda 218mila famiglie (7,6% da 5,8% del 2019):per un totale di 720mila individui. Peggiorano anche le altre ripartizioni ma in misura meno consistente. Il Mezzogiorno resta l’area dove la povertà assoluta è più elevata: coinvolge il 9,3% delle famiglie contro il 5,5% del Centro.

Istat, povertà con numeri record

Nel 2020 – attesta l’Istat – l’incidenza di povertà assoluta cresce soprattutto tra le famiglie con persona di riferimento occupata (7,3% dal 5,5% del 2019). Si tratta di oltre 955mila famiglie in totale, 227mila famiglie in più rispetto al 2019. Tra queste ultime, oltre la metà ha come persona di riferimento un operaio o un lavoratore analogo (l’incidenza passa dal 10,2 al 13,3%);  oltre un quinto un lavoratore in proprio (dal 5,2% al 7,6%).

Povertà abolita? Ma ci faccia il piacere…

La ricaduta dopo il 2019. Dopo 4 anni consecutivi di aumento, nel 2019 si erano ridotti in misura significativa il numero e la quota di famiglie (e individui) in povertà assoluta, pur rimanendo su valori molto superiori a quelli precedenti la crisi del 2008. Ma il trend positivo che sembrava iniziato è stato bruscamente interrotto dalla pandemia.
L’aumento della povertà assoluta si inquadra nel contesto di un calo record della spesa per consumi delle famiglie (su cui si basa l’indicatore di povertà). Secondo le stime preliminari, infatti, nel 2020 la spesa media mensile torna ai livelli del 2000 (2.328 euro; -9,1% rispetto al 2019). Rimangono stabili solo le spese alimentari e quelle per l’abitazione.  Mentre diminuiscono drasticamente quelle per tutti gli altri beni e servizi (-19,2%). Obbligatorio pensare o ripensare adeguati sostegni. Alla faccia di chi  aveva eliminato la povertà.

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