Risarcimento di 27 milioni ai parenti di George Floyd, l’afroamericano morto durante l’arresto

13 Mar 2021 19:04 - di Robert Perdicchi

Il Comune di Minneapolis indennizzerà con 27 milioni di dollari la famiglia di George Floyd, l’afroamericano morto durante l’intervento e l’operazione di arresto della polizia il 25 maggio 2020, schiacciato a terra dall’agente che lo teneva immobilizzato. In un comunicato, il Comune ha indicato che l’accordo raggiunto con la famiglia è stato approvato all’unanimità. La decisione verrà ratificata nelle prossime ore dal sindaco democratico di Minneapolis, Jacob Frey. Le immagini dell’arresto e della morte di Floyd divennero rapidamente virali in rete e scatenarono una vastissima ondata di indignazione e di proteste.Si tratta di una cifra record, una delle maggiori in un caso di cattiva condotta della polizia. Il consiglio comunale ha approvato all’unanimità il patteggiamento. Previsto anche lo stanziamento di 500mila dollari per la comunità dell’area dove Floyd è stato ucciso.

L’agonia di George Floyd durante l’arresto

Le ripetute suppliche della vittima, schiacciato dal peso dell’agente, non avevano sortito alcun effetto: il cui grido di dolore “I can’t breathe”, non riesco a respirare, è divenuto il simbolo della lotta degli attivisti di Black Lives Matter e di tutta la comunità afroamericana. Tutto per una banconota di 20 dollari contraffatta che “Big Floyd”, alto quasi due metri, aveva dato al commesso di un negozio. A offrire nuovi dettagli sulla agonia è la trascrizione dei filmati della ‘body camera’ degli agenti di polizia di Minneapolis accusati della sua morte. George Floyd disse “non posso respirare” più di venti volte prima di morire. A offrire nuovi dettagli sulla sua agonia è la trascrizione dei filmati della ‘body camera’ degli agenti di polizia di Minneapolis accusati della sua morte. Ad un certo punto Floyd dice all’agente Derek Chauvin: “mi stai uccidendo“. Ma lui risponde: “allora smettila di urlare, ci vuole tanto ossigeno per parlare”. Chauvin deve rispondere dell’accusa di omicidio di secondo grado per aver provocato la morte di Floyd, schiacciandogli il collo con il ginocchio per oltre sette minuti lo scorso 25 maggio, in una vicenda che ha scatenato un’ondata di proteste antirazziste negli Stati Uniti e nel resto del mondo.

Si attende il processo contro il poliziotto accusato

L’accordo arriva mentre è in corso la selezione della giuria chiamata a esprimersi su Derek Chauvin, l’ex agente che ha provocato la morte di Floyd, premendogli un ginocchio sul collo che gli ha impedito di respirare per lunghissimi 8 minuti e 46 secondi. I giurati scelti o potenziali infatti potrebbero essere influenzati dal patteggiamento record, leggendolo come una sorta di ammissione di responsabilità e colpa. Al momento sono sei, secondo indiscrezioni, i giurati già selezionati: si tratta cinque uomini – tre bianchi, un ispanico e un afroamericano – e una donna.

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