Ricolfi demolisce Conte: «Ci ha lasciato soli a combattere il virus». E a Draghi non fa sconti
Un’alternativa al lockdown c’è eccome. Mentre siamo in attesa che in giornata il governo Draghi acutizzi le chiusure già da venerdì prossimo, il sociologo Luca Ricolfi spiega in un’intervista a la Verità che c’è un’alternativa ai lockdown intermittenti, che stanno massacrando economia e psiche. Il sociologo sempre fuori dal coro e con numeri alla mano demolisce la gestione della pandemia del governo Conte bis. Presidente e responsabile scientifico della Fondazione David Hume, nel suo ultimo libro, La notte delle ninfee. Come si malgoverna un’epidemia (La nave di Teseo) spiega che l’Italia ha sbagliato tutto. E purtroppo a domanda precisa risponde che il metodo Draghi, sia pure più autorevole del precedente governo, non segna la tanto auspicata discontinuità.
Sostiene che le successioni susseguitesi da una anno a questa parte – chiusure, poi riaperture, poi fasce a colori e nuove riaperture- possono «sembrare una strategia di controllo dell’epidemia, ma in realtà è una strategia di consolidamento del consenso e del potere». Si spiega: «Prima si rassicura, perché non ci si vuole assumere la responsabilità decisioni impopolari; poi – quando ci si rende conto che quelle decisioni sono diventate inevitabili – si terrorizza la gente per giustificarle». È contro i lockdown duri. «Io sono contrario alle chiusure, che considero un certificato di fallimento della politica sanitaria. L’idea di chiudere fa capolino quando, non avendo fatto quasi nulla per contenere l’epidemia, il governo non vede altra possibilità per frenare la corsa del virus». Ma allora, che chance ha, Draghi nella lotta al Covid? Risponde Ricolfi: «Il metodo Draghi non potrà che essere più accettabile di quello di Conte. Ma io vedo molta continuità: finora, nulla fa pensare che le 10-12 cose che Conte non ha fatto Draghi le farà. Secondo me il nuovo governo punta tutte le sue carte sui vaccini, dimenticando quasi interamente il resto».
Ricolfi: “Le mezze misure basate sui colori sono disastrose”
Con molta onestà intellettuale il professor Ricolfi ha stigmatizzato come in passato il governo si sia fatto scudo degli italiani per difendere il suo operato. «Ho più volte denunciato (e previsto fin da aprile) il tentativo di Conte, purtroppo abbastanza riuscito, di scaricare tutte le colpe sugli italiani. (…). In barba a tanti discorsi su solidarietà, coesione sociale, responsabilità, viviamo in una delle società più individualiste del mondo; e con il più basso rispetto dell’autorità e delle istituzioni. Tale circostanza, da sola, depotenzia tutte le misure di contrasto del virus fondate sui comportamenti individuali». Ma l’elemento che ha fatto saltare il meccanismo è purtroppo l’incapacità del governo Conte.