Orlando “minaccia” Salvini: “Rinuncia alla propaganda o…”. Scossoni nel governo Draghi

23 Mar 2021 16:50 - di Gabriele Alberti
Orlando Salvini governo

Se la Lega non la smette di fare propaganda…”. Sembra quasi quasi un sabotaggio contro il governo Draghi. Andrea Orlando, ministro del Lavoro rende palpabile l’alto tasso di insofferenza che regna tra Pd e il partito di Salvini con parole marcatamente divisive. Il premier aveva chiesto a tutti i partiti di tenere a bada i “bollenti spiriti” all’interno della coalizione larga che lo sostiene. Ma il Pd sta facendo di tutto per buttarla in caciara.  Aveva iniziato Enrico Letta, imbarazzando il governo con lo ius soli, non esattamente in agenda in era covid ed emergenza vaccinale.  Prosegue oggi Andrea Orlando che ha iniziato a cannoneggiare contro la Lega.

Orlando a Salvini: “Smettila con la propaganda”

La propaganda è un problema, dice,  problema destinato ad esplodere ma sarà contenuto se, come ha invitato a fare il presidente Draghi, si rinuncia alla propaganda; allo sventolio di bandiere simboliche ideologiche. Quando questo non avviene, c’è il rischio di un impasse del governo“. Così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando parlando alla stampa estera in risposta ad una domanda sui rapporti tra il suo partito e la Lega.

Orlando a Salvini: scordati Quota 100…

Rapporti “ottimi” a parole. “Personalmente con i ministri della Lega c’è un ottimo rapporto”, inizia soft. Poi l’avvertimento: “Ma questo non può nascondere il fatto che abbiamo sicuramente opzioni politiche programmatiche tra loro diverse e direi alternative“. Non esattamente miele per le orecchie di Draghi, che ha sicuramente un problema. Tra la litigiosità  Pd-Lega e la polveriera cinquestelle, a dare  più garanzie di affidabilità al premier paradossalmente sarà più FdI dall’alveo della sua opposizione responsabile, che i partiti che sostengono la maggioranza-minestrone. Giorgia Meloni glielo aveva detto a Draghi che avrebbe trovato più affidabile FdI che i suoi alleati.

“La rottamazione delle cartelle obiettivo non giusto”

Lega con un argomento certo urticante per Salvini. “Quota 100 non diventerà un tema di priorità politica finché non avremo avviato il lavoro su altre due questioni: la riforma degli ammortizzatori e l’avvio di un confronto con le regioni sulle politiche attive”. Sul dopo Quota 100 il governo precedente e anche quello attuale non stanno decidendo nulla. Il ministro più a sinistra – come saggiamente criticava la Meloni – certo fa anche lui campagna elettorale. Bizzarro che Draghi non abbia messo in preventivo che di qui fino alle prossime amministrative i partiti che lo sostengono se le sarebbero date di santa ragione.

La crociata contro Salvini, scossoni nel governo

Ancora contro Salvini: “Le risorse sono quelle che sono: per questo avevamo ribadito che le risorse fossero concentrate sul sostegno alla povertà, al lavoro e alle imprese e non ci si disperdesse in altri rivoli come quello per esempio della rottamazione delle cartelle esattoriali. Un obiettivo più o meno giusto, ma secondo noi non giusto“. Così il ministro del Lavoro, Andrea Orlando dà un’altra cannonata alla misura di cui Salvini in prima persona si era fatto testimonial e che il governo Draghi ha approvato, non dopo un Cdm acceso. La maggioranza più che scricchiolii sta subendo autentici scossoni… Sulla linea della segretaria Letta, altro “sabotatore” del governo: “Deve essere Salvini a dire che cosa c’entri lui con questo governo”. E siamo solo agli inizi. Fin quando si potrà andare avanti a mostrare i muscoli e a minacciare?

 

 

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