Ora indaga l’Antiterrorismo sull’attentato all’Istituto Superiore di Sanità
Entrano i gioco i pm dell’Antiterrorismo per l’incendio appiccato domenica sera al portone dell’Iss, l’Istituto Superiore di Sanità che in questi mesi è sotto attacco per le decisioni prese sulla pandemia e sui vaccini.
I magistrati romani che si occupano di terrorismo e di eversione prendono in carico il fascicolo già aperto a piazzale Clodio sull’attentato incendiario all’Iss.
A coordinare l’inchiesta, in cui la Procura di Roma procede per l’ipotesi di reato di incendio doloso aggravato è direttamente il procuratore capo Michele Prestipino.
L’attentato incendiario all’Istituto Superiore di Sanità era stato rivendicato ieri, con una lettera, su un portale web vicino alla galassia anarchica.
“Un giorno non troppo lontano dall’ 8 marzo, (la festa della donna, ndr) incendiato il portone dell’Iss – si legge in un passaggio della lettera pubblicata dal portale online degli anarchici che utilizza un linguaggio è una terminologia propria degli ambienti radicali femministi – Perchè sul mio corpo decido io. Perchè le responsabilità degli assassinii di Stato nelle carceri a marzo 2020 sono da cercare anche là dentro. Perchè la medicina è un’istituzione oppressiva, una delle molteplici colonne su cui si fonda il sistema capitalista patriarcale tecnoindustriale“.
È proprio su questa rivendicazione a piazzale Clodio è arrivata ieri anche un’annotazione dei Ros dell’Arma in cui gli investigatori fanno riferimento anche a minacce giunte nei mesi scorsi all’Istituto Superiore di Sanità.