Morta in casa di un pusher la figlia di Carlo Urbani, l’eroe della Sars. Autopsia per accertare violenze

29 Mar 2021 10:01 - di Luisa Perri
figlia carlo urbani

È stato arrestato domenica dalla polizia un pusher siriano, probabilmente coinvolto nella morte per overdose della figlia 21enne del medico-eroe dell’Oms vittima della Sars, Carlo Urbani. La ragazza è stata trovata morta ieri in un appartamento in zona Cassia a Roma, forse per un’overdose di eroina.

Questa mattina si terra l’autopsia della giovane. È ancora da chiarire se sia stato il pusher siriano arrestato a fornirgliela. L’appartamento è sotto sequestro e sono gli agenti della squadra mobile a condurre le indagini.

La figlia di Carlo Urbani aveva 3 anni alla morte del medico eroe

Maddalena Urbani aveva 21 anni e pare fosse in casa del siriano, un 64 anni residente a via Vibio Mariano, zona Tomba di Nerone, Roma Nord. Aveva appena tre anni quando suo padre morì a Bangkok. La giovane è morta all’indomani della cerimonia al Quirinale per la consegna di una onoreficenza in memoria del padre, morto il 29 marzo di 18 anni fa.

Chi era il medico eroe della Sars

Carlo Urbani, capo dell’unità investigativa pandemica dell’Oms, morto a Bangkok il 29 marzo del 2003, a causa della primissima forma di Sars. Proprio il suo lavoro, l’aver individuato i sintomi, la consapevolezza che si trattava di una malattia virale contagiosa, capace di evolvere in tempi brevi in polmoniti potenzialmente letali, hanno permesso di salvare migliaia di vite.

Carlo Urbani nasce a Castelplanio, in provincia di Ancona, il 19 Ottobre 1956. Il desiderio di prendersi cura delle persone sofferenti lo porta a scegliere gli studi di Medicina e la specializzazione in malattie infettive. Dopo la laurea, lavora in un primo tempo come medico di base, poi diviene aiuto nel reparto di malattie infettive dell’Ospedale di Macerata, dove rimane dieci anni. Nel frattempo sposa Giuliana Chiorrini. Insieme avranno tre figli: Tommaso, Luca e Maddalena.

Nel 1996 entra a fare parte dell’organizzazione Médecins Sans Frontières e parte insieme alla sua famiglia per la Cambogia. Dopo la Cambogia, il suo impegno lo porta nel Laos, e quindi in Vietnam. Nelle ultime settimane di vita si dedica con coraggio alla cura e alle ricerche sulla Sars, la terribile malattia respiratoria che minaccia il mondo intero.

 

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