Meloni: «L’euro ha penalizzato alcune economie perché era tarata sulla forza del mercato tedesco»

2 Mar 2021 14:18 - di Giorgia Castelli
Giorgia Meloni

«Non ho mai proposto l’uscita unilaterale dell’Italia dall’euro, ma credo che le monete siano uno strumento e non un dio. Che cosa è irreversibile a parte la morte? Le monete si valutano per la loro utilità, se domani la Germania dovesse valutare che l’euro non le conviene più non avrebbe problemi a metterlo in discussione». Lo ha affermato Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, ospite de L’aria che tira su La7.

«Penso che l’euro – ha aggiunto – sia una moneta che ha penalizzato alcune economie, perché era tarata sulla forza del mercato tedesco non sulla media dei mercati europei. Credo che in una realtà giusta l’euro comporti la necessità di meccanismi di compensazioni per le economie che sono state più penalizzate».

Giorgia Meloni sul primo Dpcm di Draghi

La Meloni poi fa considerazioni sul Dpcm targato Draghi. «I tempi per fare un decreto legge c’era, io non capisco perché scavalcare il Parlamento. Per quanto sia tragica è la nostra normalità». Poi entra nel merito delle ultime decisioni di Draghi: «Sicuramente mi piacciono queste decisioni» che hanno portato alla sostituzione del commissario Domenico Arcuri. «Con un po’ di presunzione spero che sia figlio anche delle richieste, delle valutazioni, delle proposte che ha fatto Fratelli d’Italia al presidente Draghi».  Poi a proposito dei sondaggi che indicano il Movimento 5 stelle in crescita con la leadership di Giuseppe Conte: «Penso che il lavoro di Conte fosse pessimo, però se lo devo mettere a confronto con Di Maio, Crimi, ha fatto il presidente del Consiglio, ha una sua visibilità. Sposta all’interno della coalizione giallorossa, non è voto che viene tolto ad altre coalizioni».

Il pericolo di acquisizioni predatorie

In mattinata Giorgia Meloni si è anche soffermata sull’allarme dei Servizi.  «Nella relazione al Parlamento i nostri Servizi denunciano come la congiuntura economica causata dalla pandemia abbia aumentato il pericolo di acquisizioni predatorie estere di asset pregiati dell’economia. E il conseguente spostamento di centri decisionali e produttivi fuori dall’Italia. La difesa delle infrastrutture e degli asset strategici nazionali è una priorità assoluta che Fratelli d’Italia ha posto all’attenzione del presidente Draghi già durante le consultazioni». E poi ancora. «Tante – ha ricordato – le nostre proposte. A partire dall’estensione del Golden power e della necessità di creare una forte struttura di intelligence economica. Chiediamo che su questi temi si apra subito una discussione in Parlamento. E che ci sia una forte discontinuità con i governi precedenti. Da patrioti siamo pronti a fare la nostra parte per difendere gli interessi nazionali».

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