Meloni: «La giustizia è il grande malato italiano. La stagione Bonafede va archiviata». Le proposte di FdI

16 Mar 2021 15:56 - di Elsa Corsini

“La giustizia è il grande malato italiano. Le difficoltà di questo settore compromettono seriamente la credibilità dell’Italia. La lunghezza dei processi,mina la certezza della pena. Favorisce la criminalità, alimenta il senso di impunità. Che rende insicuri i cittadini. Servono coraggio e discontinuità”.  Giorgia Meloni, nel corso di un incontro con la stampa, ha illustrato il pacchetto di proposte di Fratelli d’Italia. Oggetto di un confronto con il ministro Marta Cartabbia. Che ha definito ‘concreto e schietto’.

Giustizia, Meloni: del lavoro di Bonafede c’è poco da salvare

All’incontro hanno partecipato i capigruppo di Camera e Senato Lollobrigida e Ciriani. Insieme al responsabile Giustizia Andrea Andrea Delmastro. “Del lavoro di Bonafede c’è poco da salvare”, ha detto la leader di FdI. A  partire dalla legge delega su giustizia penale e Csm. “Vedremo che cosa significhi la volontà espressa dal neoministro di non ‘disperdere il lavoro fatto fin qui'”.

“Il Recovery plan è un’occasione straordinaria”

Per mettere mano a una riforma complessiva del pianeta giustizia il Recovey plan è un’occasione straordinaria. “Tanto più che  l’Europa inserisce la giustizia nelle priorità. Il governo Conte – denuncia la Meloni – riservava  alla giustizia solo l’1 per cento delle risorse mobilitate con il Recovery. Noi crediamo che l’impegno non può essere minore del 5 per cento della spesa complessiva”. Troppo poco, servono fondi importanti, sottolinea la leader di FdI. Che elenca tutti i nodi sul tappeto. “Abbiamo consegnato al ministro tre documenti. Tra questi una proposta di legge che affronta il tema della stabilizzazione dei diritti della magistratura onoraria. Che è stata anche valutata dall’associazione nazionale magistrati”.

Aumento delle piante organiche e stabilizzazione

Tra le priorità elencate da FdI, infatti, l’aumento delle piante organiche dei tribunali e delle cancellerie. Per risolvere il problema della stabilizzazione della magistratura ordinaria. “È  intollerabile che ci siano  lavoratori della giustizia senza diritti e garanzie. Non si può fare. Non ci sono lavoratori di serie A e serie B. Non possono esistere servitori dello Stato di serie A e serie B”.

Sulla prescrizione tutto da rifare

Riflettori puntati soprattutto sulla legge delega in merito alla prescrizione. “Va sostituita”, incalza la Meloni. “Non si può procedere a suon di emendamenti. Che modifichino la materia di volta in volta in Parlamento. Visto che sarà molto difficile trovare una sintesi in una maggioranza molto variegata. È un tema che necessita di una visione chiara. Serve una nuova legge delega che superi quella del precedente Guardasigilli”. Un tema sul quale il ministro Cartabbia “non intende scappare. Vedremo come procederà. Perché non è materia che si può lasciare in sospeso”.

Riforma del Csm e separazione dei poteri

Tra i temi urgenti anche la riforma del Csm per estirpare il cancro delle correnti. Emerso in tutta la sua gravità con il caso Palamara. E la commistione ‘intollerabile’ tra politica e magistratura. Che nega il principio della separazione dei poteri. Tra le proposte anche la digitalizzazione del processo civile, dei giudici di pace, della giustizia ordinaria e della cassazione.

Servono investimenti per l’edilizia carceraria

E ancora: un serio investimento infrastrutturale della edilizia carceraria. “Ieri il ministro ha detto che ‘la certezza della pena non è certezza del carcere’.  Io rispondo che la certezza del ‘no carcere’  è certezza di nuovi reati. Il sovraffollamento non si risolve depenalizzando i reati. Ma aumentando la capienza delle carceri. Non si può trascurare la dignità. Non solo per i detenuti. Ma anche per chi lavora nelle carceri”. Una proposta storica di Fratelli d’Italia riguarda una disciplina di accordi bilaterali. Per far scontare la pena agli immigrati nei loro paesi di origine. Gli immigrati incidono per il 30 per cento sulla popolazione carceraria”. La Meloni ha ribadito un no secco a nuovi decreti svuota carceri.

Infine l’eliminazione del tribunale dei minorenni. “Pensiamo all’istituzione di sezione apposite nelle sedi della corte d’appello. Per velocizzare le pratiche e rompere il circuito opaco delle operazioni. Perché non si ripetano mai più casi come quello di  Bibbiano”.

 

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