Meloni, imprese senza ristori, famiglie in ginocchio: ma il governo foraggia migranti e anti-razzismo

1 Mar 2021 16:37 - di Ginevra Sorrentino
Meloni su governo e migranti

Meloni, imprese senza ristori, famiglie in ginocchio: ma il governo foraggia migranti e anti-razzismo. Una presa di coscienza amara e fieramente polemica, quella di Giorgia Meloni. Che denuncia via social quanto costa la propaganda buonista che finanzia la causa socio-culturale contro il razzismo e a vantaggio del business immigrazionista. Soldi spesi in favore di battaglie teoriche che levano aiuti concreti e improcrastinabili a imprese. Famiglie. Intere comunità cittadine e categorie professionali in ginocchio per la crisi economica endemizzata dall’emergenza sanitaria. E così, in due emblematici post pubblicati sulla sua pagina Facebook, la leader di Fratelli d’Italia tira le somme. E fa il conto delle spese della propaganda dem e di quelle che la numero uno di Fdi definisce «le priorità di chi è Palazzo Chigi». Che, non può non sottolineare la Meloni: «Sono sempre le stesse». Evocando, cioè, l’ombra di un vizio italico, quello di un inestricabile “gattopardismo”. Un tratto distintivo stigmatizzato nella celebre frase del libro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: «Tutto cambia perché nulla cambi»…

Meloni, con imprese e famiglie in ginocchio, dal governo 350.000 euro alla causa anti-razzismo

Non siamo lontani da quella situazione. Anzi, quell’adagio ormai proverbiale sembra adattarsi alla perfezione della realtà italiana del momento. Dove, come si evince dai post di Giorgia Meloni, cambiano i governi ma non le loro azioni. E di sicuro, non le priorità in agenda. E così, registra la leader di Fdi, «dopo aver elargito 400.000 euro per foraggiare le ricorrenze della fondazione del Pci, apprendiamo oggi dal quotidiano La Verità che la presidenza del Consiglio – attraverso l’Unar – ha pubblicato il decreto per spendere ben 350mila euro per la “Settimana di azione contro il razzismo”». Non solo. Oltre al danno, la Meloni segnala anche la beffa. E infatti, nel suo post prosegue: «Apprendiamo che tra le associazioni destinatarie di questi soldi ci sarebbe anche una realtà al centro di indagini della Procura bergamasca per gestione indebita di fondi pubblici per l’accoglienza». E così, «mentre le imprese chiudono – scrive la presidente di Fdi -. Le famiglie sono in ginocchio e i ristori non arrivano, le priorità di chi è a Palazzo Chigi sono sempre le stesse. Tutto cambia per non cambiare nulla», conclude amaramente Giorgia Meloni.

Meloni, Fdi chiede risposte urgenti al ministro Lamorgese sulla vicenda “Mare Jonio”

E infatti, su uno dei fronti più caldi, quello dell’immigrazionismo selvaggio, che vede i buonisti dem impegnati, dal fronte culturale presidiato dall’intellighenzia salottiera e radical chic, alla trincea governativa, la sinistra sempre in prima linea per la concessione di sostegno logistico-politico ai migranti. Un business che non conosce crisi, nemmeno in tempi di Covid. E così, l’ultima vicenda che coinvolge la Mare Jonio, pone un inquietante interrogativo: quello rilanciato dalla Meloni online: «Trasbordo di migranti in cambio di soldi? Accusa gravissima da parte della Procura di Ragusa in merito a un recupero di immigrati illegali da parte della Mare Jonio». Un caso, assicura la presidente del partito, «Fratelli d’Italia andrà in fondo… E chiede risposte urgenti da parte del Ministro dell’Interno Lamorgese. Come sempre, continueremo a batterci contro il business che ruota attorno al traffico di esseri umani verso la nostra Nazione. Spesso mascherato dietro un velo di falso umanitarismo», scrive dunque su Facebook Giorgia Meloni. Quel velo che oggi, con le sue denunce, Giorgia Meloni solleva scoperchiando un vaso di Pandora sempre sul punto di esplodere.

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