L’infettivologo Galli: «Per non arrossire di vergogna vanno consolidati i risultati. E per l’estate…»

22 Mar 2021 9:36 - di Giorgia Castelli
Galli

Massimo Galli è fiducioso. «Voglio essere ottimista per l’estate» come ha detto di esserlo il ministro della Salute Roberto Speranza.  Però «per le prossime settimane dovremo avere pazienza e cautela e questo è un dato di fatto». La terza ondata di Covid-19 «è in marcia, è ripartita e bisogna capire fin dove si è estesa». Lo ha spiegato Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco e dell’università Statale di Milano, intervenuto ad Agorà su Rai3.

Galli: «Il vaccino è uno strumento chiave»

Ma l’epidemia di coronavirus sta rallentando? «I dati degli ultimi giorni sono i soliti dati da weekend – sottolinea l’esperto – Dobbiamo vedere se si mantengono e me lo auguro con tutto il cuore. Comunque sia, quello che vedremo oggi, domani e dopodomani è già delineato, scritto da quello che è accaduto, non lo possiamo fermare. Possiamo fermare, e mi auguro che si stia fermando, un’ulteriore diffusione» dei contagi. E per farlo, avverte Galli, «il vaccino è uno strumento chiave».

Opportune le restrizioni anti-Covid

«Non c’è assolutamente alcun dubbio» sull’opportunità di proseguire con le restrizioni anti-Covid almeno fino a Pasqua. È categorico in proposito Massimo Galli. L’infettivologo spiega che «anche quella della Sardegna», passata da bianca ad arancione, «è una lezione: il conseguimento di determinati risultati che non hanno il tempo di consolidarsi – avverte – fa sì che basti poco e bastino pochi giorni perché tutto di nuovo si ribalti e vada di nuovo dal bianco al colorato».

«I risultati vanno consolidati»

«Per non arrossire poi tutti quanti di vergogna sarà importante, e questo riguarda i responsabili politici e i consiglieri scientifici – ammonisce Galli – dire una volta per tutti che i risultati vanno consolidati. E solo a risultato consolidato si può pensare a qualsiasi tipo di riapertura. Speriamo davvero che la curva epidemica stia rallentando. Vediamo i prossimi giorni».

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