Il partito di Orban guarda a Meloni: «È un’alleata e un’amica. Contiamo su di lei anche per il futuro»

31 Mar 2021 18:32 - di Valeria Gelsi
meloni orban

Una «telefonata molto positiva» è intercorsa tra la vicepresidente di Fidesz, il partito di Viktor Orban, Katalin Novak e Giorgia Meloni. A darne notizia via social è stata la stessa Novak, che è anche il ministro ungherese per la Famiglia. L’esponente di Fidez ha parlato della Meloni come di «un’alleata e un’amica», sottolineando che «contiamo gli uni sugli altri anche nel futuro».

Il rapporto tra Orban e Meloni

«L’Europa del futuro ha bisogno di patrioti coraggiosi e coerenti. Grazie Katalin Novak per il positivo scambio di opinioni di questa mattina», ha risposto poi a stretto giro Meloni, anche lei via social. La telefonata, della quale al momento non sono stati divulgati i contenuti, conferma il solido rapporto di stima reciproca e visione comune tra i due partiti, ribadito qualche settimana fa anche dallo stesso Orban, con una lettera a Meloni.

La collocazione di Fidesz dopo l’uscita dal Ppe

Considerato il contesto, però, la telefonata sembra qualcosa di più di un semplice scambio di “convenevoli”. Il colloquio, infatti, arriva alla vigilia della visita a Budapest del segretario della Lega Matteo Salvini, che dovrebbe incontrare sia Orban sia il premier polacco Mateusz Morawiecki, del Pis. Sullo sfondo c’è la definizione dei nuovi equilibri al Parlamento europeo, dopo che Fidesz è uscito dal Ppe ed è entrato nel gruppo dei Non Iscritti. Una collocazione che non può che essere temporanea, dato che i Non Iscritti non hanno il potere di incidere sul lavoro legislativo.

I nuovi assetti al Parlamento europeo

Le opzioni in campo per Fidesz, allo stato attuale, sono due. Può iscriversi al gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, copresieduto dalla stessa Giorgia Meloni e dai polacchi del Pis. O può aderire a Identità e Democrazia, del quale fanno parte la Lega, il Rassemblement National francese di Marine Le Pen e i tedeschi di Alternative fuer Deutschland. Una terza ipotesi è stata anticipata nei giorni scorsi da Salvini, che, dopo aver respinto la provocazione di Enrico Letta che lo ha invitato a entrare nel Ppe, ha parlato dell’idea di una fusione tra Ecr e Id, che così diventerebbero «il secondo gruppo in Europa». Ipotesi accolta con freddezza da FdI.

 

 

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