Galli infuriato, lunga sfilza di accuse contro di lui: da “menagramo” ai compensi in tv. E lui sbotta

17 Mar 2021 11:40 - di Fortunata Cerri
Massimo Galli

Massimo Galli non ne può più. «Sono stufo di ripeterlo: non ho mai richiesto, né percepito alcun compenso per le mie partecipazioni a programmi televisivi, né per le interviste a giornali». Non è la prima volta  che l’infettivologo dell’ospedale Sacco e dell’università Statale di Milano, sottolinea e puntualizza che per andare in tv non prende soldi. Lo aveva già fatto a giugno dello scorso anno anno. In collegamento con Agorà aveva subito precisato: «Il sottoscritto non ha mai avuto nessun tipo di retribuzione per nessun tipo di intervento in televisione o su altri media».  Ora lo ribadisce ancora una volta con più forza su Twitter.

Galli e le polemiche per le sue affermazioni

La sua presenza in tv e le sue affermazioni hanno spesso scatenato accese polemiche. Galli è un personaggio che ha fatto spesso discutere per le sue posizioni allarmanti. Con un passato mai ripudiato a sinistra, è apparso spesso in tv a parlare di pandemia fuori controllo e di varianti. A inizio di gennaio puntando il dito contro le leggerezze di Natale aveva rievocato la peste di Milano. «Quando prima del 24 dicembre ci si arrabbiava per la riapertura e l’assalto allo shopping natalizio non era per rovinare i commercianti. Quei pochi giorni di liberi tutti hanno determinato questi dati», aveva detto al quotidiano la Repubblica

«Non si può andare avanti con “una scarpa e una ciabatta”»

Qualche settimana dopo aveva evocato una “chiusura importante”, modello lockdown. «Sono chiaramente preoccupato» per l’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia. «Sento che la gente non ne può più e lo capisco molto bene. Ma non si può andare avanti in questo modo». In «una situazione intermedia che forse mia nonna avrebbe definito “una scarpa e una ciabatta”. Credo che delle soluzioni vadano trovate e una possibile potrebbe essere una “dieta drastica”». Affermazioni che ancora una volta l’avevano messo sulla graticola.

Galli: «Non sono un menagramo»

Tant’è a metà febbraio intervistato dal Messaggero si era sfogato e aveva detto risentito: «Non sono un menagramo. Sono le varianti che incrementano i contagi e i dati che lo riportano. Ora, poi, c’è pure quella scozzese…». E poi ancora: «Io parlo sempre a ragion veduta. Dico che ci sono le varianti e mi rispondono che sono un menagramo. Mi fate fare sempre la figura della Cassandra, come se a me facesse piacere».

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