Foibe, la Corsa del Ricordo: un docu-film voluto dall’Asi sull’esodo giuliano-dalmata (video)
La Corsa del Ricordo 2021, a causa della pandemia, è andata in scena in modalità virtuale, ma non per questo meno intensa. Alla fine, anche se in maniera diversa dal solito, la manifestazione ha raggiunto l’obiettivo. Registrando la partecipazione di atleti in ogni parte d’Italia e all’estero che hanno voluto onorare le finalità che l’evento si prefigge. Ricordare, in nome di un sodalizio tra sport e storia che la manifestazione fa propria da tempo.
Per non dimenticare
Per cui gli organizzatori hanno voluto in questa occasione speciale dare vita a un docufilm ( il trailer è in fondo all’articolo) nel quale si raccontano le tragiche vicende delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata; nonché la storia sportiva della Corsa del Ricordo. Il docufilm è stato prodotto da ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane, l’ente di promozione sportiva che organizza la manifestazione). Ha contribuito la Regione Lazio, con il sostegno dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Il filmato è stato realizzato su un soggetto di Fabio Argentini e Michelangelo Gratton che della pellicola ha curato anche la regia. (Sul sito dell’Adnkronos sarà visibile il docu-film integrale).
Le testimonianze di due esuli
La storia viene celebrata attraverso la testimonianza di due esuli. Una novantenne – Giovanna Martinuzzi – che, nel quartiere romano Giuliano-Dalmata, è stata la maestra di tutti i bambini per tantissimi anni. Lucido il suo racconto, vivi i suoi ricordi di una terra amata, dell’esodo e dei momenti drammatici vissuti. Insieme con lei, anche Abdon Pamich, indimenticato campione di Marcia, Oro olimpico a Tokyo ma, soprattutto sul podio più alto agli Europei di Belgrado, al cospetto di Tito, tanti anni dopo la fuga da Fiume. Il suo intenso racconto emoziona e porta indietro nel tempo. La Corsa del ricordo è un evento nato per unire su una tragedia italiani intorno alla quale permangono negazionismi e riduzionismi.
Sport e Memoria
Il docufilm, un riuscito mix di immagini d’epoca e di oggi, tra storia, attualità e sport, è impreziosito dal messaggio che ha voluto regalare a questo evento, anni fa, Egea Haffner: da tutti conosciuta come la bambina con l’ombrellino e la valigia in mano con la scritta “Esule Giuliana”. “Anche grazie allo sport possiamo ricordare…”, dice invece Nino Benvenuti che chiude il film con una frase tratta da un suo intervento prima di una corsa. All’interno della pellicola, tante testimonianze degli organizzatori della competizione e delle associazioni di esuli. La scelta di utilizzare, da parte del regista Michelangelo Gratton, anche immagini in bianco e nero, è legata al tentativo di conferire maggior intimità e, al tempo stesso drammaticità, ai volti e al racconto dei protagonisti. Un docufilm. Perché tutto questo non sia mai dimenticato e perché non accada mai più.
Claudio Barbaro (Asi): “Un onore essere punto di riferimento della comunità Giuliano-Dalmata”
“E’ un orgoglio essere punto di riferimento per la comunità Giuliano-Dalmata”, ha detto all’Adnkronos il senatore Claudio Barbaro, presidente di Asi. “Ho conosciuto in questi anni tanta gente fiera della propria italianità e tra questi spiccano gli esuli Giuliano-Dalmati. Tanti di loro, li ho conosciuti a Roma, esuli, figli di esuli, gente laboriosa, coraggiosa, che ha saputo ricostruire dalle ceneri. La propria vita e il proprio amore patrio. Noi di Asi siamo orgogliosi di essere diventati, attraverso la Corsa del Ricordo, un riferimento per questa bellissima comunità”.