Focolaio Covid in una Rsa a Fiano Romano. Infermiera no vax positiva contagia 27 anziani
Sono 27 gli anziani positivi al Covid-19 in una Rsa a Fiano Romano. Hanno contratto il virus a causa di infermieri “no vax” tra cui una operatrice che dopo essersi presa l’infezione l’ha trasmessa a due colleghi che a loro volta hanno contagiato gli ospiti della struttura.
Solo due anziani necessitano di ricovero
Roberto Agresti, responsabile della casa di Riposo, spiega che adesso ”sono in corso le valutazioni dei medici della Asl, che sono ancora sul posto, e delle persone contagiate – aggiunge – solo due necessitano di ricovero. Una buona notizia”.
Gli operatori hanno rifiutato il vaccino per paura
Gli operatori della struttura avevano rifiutato il vaccino per paura. ”Quando è venuta la Asl per la prima dose, anche io ho fatto il vaccino proprio per dare l’esempio – dice Agresti – Credo che chi fa l’operatore sociosanitario, l’infermiere o opera in questi contesti, dovrebbe proteggere se stesso ma anche gli altri. Spero che il presidente Draghi faccia questo decreto al più presto. Anzi secondo me dovevano farlo prima. Quello che è successo qui da me sarebbe stato molto più contenuto”.
Il responsabile della struttura: quando tutto sarà finito qui solo operatori vaccinati
Rispetto ai dipendenti che hanno rifiutato la prima dose il responsabile della struttura aggiunge: ”Gli operatori qui lavorano tanto, non posso dire nulla contro di loro e ora sono molto dispiaciuti per l’accaduto. Abbiamo nuovamente sensibilizzato tutti a vaccinarsi e qualcuno nel frattempo lo ha fatto, ma quando sarà finita questa cosa, qui dovranno esserci solo operatori vaccinati”.
Agresti non nasconde di essere arrabbiato ”anche perché sto vivendo un momento di pressione intensa”, dice. ”Sono in prima linea e sono cinque giorni che non vado a casa per paura di contagiare la mia famiglia e anche per non abbandonare i miei anziani, che ormai per me sono come i miei nonni”, sottolinea.
Il responsabile: anche la stampa ha le sue colpe
”Io non abbandono la nave”, sottolinea il responsabile della struttura, secondo il quale nel fatto che molti rifiutino il vaccino ”c’è anche una responsabilità della stampa: viene dato tanto risalto alle persone che sono morte dopo aver fatto il vaccino e poco ai 400 morti che ogni giorno produce il covid”.