E’ il momento di fare un primo bilancio del governo Draghi: bene solo su Arcuri, ma per il resto…

26 Mar 2021 16:48 - di Fabio Silvestri

Il governo Draghi, finora, non si è distinto granché dal precedente, non lo ha fatto per i nomi dei ministri, ma non lo ha fatto neanche per l’azione politica, fatta eccezione per la tanto sospirata sostituzione di Arcuri e per la nuova veste del Cts .

E’ chiaro che tutti, anche l’attuale opposizione, si auguravano maggior discontinuità, è ora rimane solo una flebile speranza nelle capacità del timoniere di riuscire a traghettare i fondi europei nel mare mosso della politica e della società italiane. Nulla è cambiato sulle chiusure, sulla scuola, sugli indennizzi , sicuramente la trazione grillina è scemata e quindi tanta incompetenza in qualche modo è stata arginata, tuttavia l’aver messo un ulteriore miliardo sul reddito di cittadinanza, non depone a favore di questo Esecutivo.

Anche i porti restano aperti, a dispetto di bar, ristoranti e palestre, ma la tanto agognata corsa al vaccino non pare affievolisca i numeri di contagi e decessi.  Ci auguriamo, ovviamente, che gli esperti abbiano ragione, ma se una volta tanto riuscissimo a fare qualcosa di sensato  non sarebbe male. Se per caso qualcuno si fosse accorto che sono i mezzi pubblici, e non le scuole, il veicolo di contagio e quindi avesse investito sul loro potenziamento, forse si sarebbe avuto un risultato migliore.

Se qualcuno si fosse accorto che in una palestra un numero minimo di utenti  potrebbe  frequentarla  (magari  dando anche la possibilità  di aprire 24 ore), come avviene nei supermercati, dove nessun distanziamento è rispettato, oppure avesse consentito a barbieri e parrucchieri di lavorare su appuntamento, o a bar e ristoranti ed attività commerciali di lavorare sorvegliando sul rispetto di afflussi e distanze, forse potremmo  avere  un  ritorno parziale  alla  normalità  che agevolerebbe la ripresa anche economica.

Invece le  linee  guida  sono rimaste  immutate, la gente non  può lavorare, non viene assistita adeguatamente, e non viene neanche aiutata a progettare un  futuro, che allo stato attuale è sempre più incerto. Di contro si fanno provvedimenti assolutamente inconcepibili quali gli pseudo-condoni, annunciati  ma  risoltisi  in  un nulla  di  fatto. In  sostanza  si  è  ufficializzata  la  prescrizione  delle cartelle esattoriali, ma non c’era bisogno di un intervento in tal senso, già esisteva. Si è voluto porre un limite reddituale ridicolo, si è voluto ancora una volta distinguere tra buoni e cattivi. E’ assolutamente legittimo dichiarare che chi non ha pagato non può essere aiutato, ma  si dovrebbe anche considerare che il livello di tassazione in Italia è tale da costringere spesso il piccolo imprenditore a scegliere tra il pagare lo Stato  o mantenere la famiglia.

Il risultato è che il vero evasore fiscale, il grande industriale con residenza all’estero, i  grandi  gruppi  multinazionali con  sede  in paesi a fiscalità agevolata, non solo ricevano aiuti di stato, ma pagano le tasse in quei paesi che poi vengono a farci la morale in Europa. La vergogna è questa, noi italiani combattiamo una guerra tra poveri, e in Europa ci trattano come gli scemi del villaggio, consentendoci di utilizzare soldi (nostri) sotto la loro sorveglianza, vista la nostra incapacità, senza parlare dell’impoverimento costante del  sistema paese a favore delle economie straniere. Il  tutto è inconcepibile e non pare che il governo Draghi voglia mettere riparo a queste problematiche strutturali.

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