Draghi: «Smart working, baby sitting. Ma perché tutto questo inglese?». Lo dice proprio lui (video)

12 Mar 2021 18:33 - di Valter Delle Donne
draghi inglese VIDEO

Non c’è più Rocco Casalino a Palazzo Chigi, ma la comunicazione dei nostri presidenti del Consiglio continua ad avere i suoi “colpi di teatro”. Mario Draghi oggi ha interrotto il suo discorso all’hub di Fiumicino per sfoderare un paio di osservazioni sull’eccessivo uso dell’inglese nella lingua italiana.

Proprio lui che con una frase in inglese (Whatever it takes) è finito pure sulla Treccani. Draghi si è concesso il fuori programma nel giorno in cui ha annunciato una nuova stretta. Un altro pesante lockdown. Questa interruzione lo ha fatto entrare improvvisamente in empatia con la “casalinga di Voghera”. E il video impazza sui Social. Evidentemente, nella squadra dell’ex presidente della Bce, ci sono spin doctor bravissimi. E si vede.

Ora Draghi rinnega l’inglese

«Chissà perché dobbiamo sempre usare tutte queste parole inglesi?». Draghi se lo chiede interrompendo per un attimo il discorso al centro vaccinazione a Fiumicino. Ha appena finito di citare lo “smart working” e il contributo “baby sitting” tra le misure di sostegno alle famiglie con figli in didattica a distanza o in quarantena. Una battuta, accompagnata da un sorriso, che Draghi chiosa il passaggio in cui dice che «per chi svolge attività che non consentono lo smart working, sarà riconosciuto l’accesso ai congedi parentali straordinari o al contributo baby-sitting».

Qualche osservatore più malizioso ha osservato un accenno di sorriso sul volto del premier, poco prima dell’interruzione estemporanea. Come se l’osservazione a braccio fosse stata tutt’altro che a braccio e tutt’altro che spontanea. Il parallelo è con un altro premier tecnico. Il professore Mario Monti che brillava per la sua sobrietà in ogni uscita pubblica. Sobrietà che appariva il più delle volte costruita a tavolino.

L’Accademia della Crusca promuove Draghi

Ecco quindi che la banale osservazione di Draghi conquista addirittura il plauso dell’Accademia della Crusca. «Che bello, grazie presidente! Da Draghi è arrivato un invito sereno a scegliere le parole italiane e a fare a meno di inutili forestierismi, specialmente inglesi. Sono molto contento che lo abbia fatto un uomo di provata esperienza internazionale che per anni ha fatto giustamente discorsi in lingua inglese. E’ un segnale importante, perchè viene da una personalità che non può certo essere tacciata di provincialismo». Così il professore Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, commentando con l’Adnkronos.

«Da Draghi arriva un segnale interessante di attenzione al problema dell’eccessivo uso delle parole inglesi nell’italiano, spesso adoperate a sproposito – aggiunge Marazzini – Anche a causa della pandemia da Covid ha preso piede in Italia una fiera di parole inglesi senza precedenti, a partire da lockdown per proseguire con smart working, quando ad esempio si può usare l’italiano e comprensibile lavoro agile».

 

 

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