Boris Johnson contesta la decisione della Ue di approvare lo stop da parte dell’Italia di 250mila dosi di vaccino Astrazeneca destinate all’Australia. Una scelta voluta da Mario Draghi e comunicata dal premier a Ursula von der Leyen durante una telefonata.

Ma il Regno Unito è critico verso una decisione che promette di fare scuola visto che anche la Francia si accinge a seguire la stessa linea inaugurata dal nostro governo.

Il disappunto del governo inglese

Secondo il governo inglese le limitazioni alle esportazioni “mettono a rischio” la lotta globale al Covid. Rispondendo alle domande di giornalisti durante un briefing a Downing Street riguardo all’utilizzo da parte del governo italiano del meccanismo di controllo varato dalla Ue, un portavoce ha affermato che Johnson aveva ricevuto da Ursula Von der Leyen assicurazioni che questo meccanismo non sarebbe stato utilizzato in questo modo.

Boris Johnson e le promesse di Ursula

“Il premier ha parlato con la presidente von der Leyen all’inizio dell’anno e lei ha confermato che il focus del loro meccanismo era sulla trasparenza e che non intendeva limitare le esportazioni da parte di compagnie quando rispettano a pieno le loro responsabilità contrattuali”, ha detto il portavoce di Downing Street secondo quanto riporta il sito di Telegraph.

Il Regno Unito: sforzi globali nella lotta al virus

Noi ci aspetteremmo che la Ue continuasse a rispettare i suoi impegni – ha poi aggiunto – la ripresa globale dal Covid dipende dalla collaborazione internazionale. Noi tutti dipendiamo dalla catena globale di rifornimento e applicare restrizioni in un luogo mette in pericolo gli sforzi globali della lotta al virus”. Il Regno Unito chiede quindi di porre fine al blocco dell’export dei vaccini da parte dei singoli Stati appellandosi alla presidente della Commissione. Ma l’Ue non ha alcuna intenzione di sconfessare l’iniziativa di Draghi.

AstraZeneca spiega che cosa è successo

AstraZeneca comprende invece la mossa del blocco e la giustifica. “Capiamo perfettamente la decisione” presa dal Governo italiano di bloccare l’export di 250mila dosi di vaccino AstraZeneca dirette in Australia, “vista anche la situazione che abbiamo in Europa”. Lo afferma, in un’intervista a ClassCnbc, Lorenzo Wittum, Ad di Astrazeneca Italia, spiegando ai microfoni dell’emittente che cosa è successo. “Astrazeneca ha un contratto datato estate 2020 con l’Australia in cui c’è scritto chiaramente che nel secondo trimestre dell’anno ci sarà una produzione locale in Australia mentre nel primo trimestre la fornitura potrà avvenire da altri paesi, incluso l’Europa. Per questa ragione – prosegue Wittum – la società ha dovuto chiedere ai siti di produzione europea quest’esportazione di 250.000 dosi. Tecnicamente, visto che il prodotto finito si fa in Italia (Catalent ad Anagni), l’autorizzazione doveva essere fatta dall’Italia”.