Covid, così nella Ue ci hanno fregato i vaccini. Ma né Conte né Speranza se ne sono accorti

24 Mar 2021 11:38 - di Michele Pezza
vaccini

Ora scopriamo – grazie alla Verità di Maurizio Belpietro – che i vaccini c’erano. Ma che chi doveva acquistarli, cioè i governi, non li hanno acquistati. Almeno non tutti quelli che avevano in precedenza ordinato. Ci potrebbe essere anche il governo italiano (il Conte-bis, ma il ministro è sempre Roberto Speranza) tra quelli che hanno fatto prevalere le ragioni della borsa a quelle della vita. Ma è giusto preliminarmente chiarire che siamo in pieno scaricabarile tra Commissione Ue e Stati nazionali. Per cui le parole pronunciate ieri in audizione da Sandra Gallina, la funzionaria di Bruxelles che ha stipulato i contratti con le Big Pharma, vanno soppesate.

Le dichiarazioni di Sandra Gallina

Era infatti la Commissione a trattare con i colossi farmaceutici, sebbene sulla scorta delle indicazioni provenienti dai Paesi membri. Uno dei due (o entrambi) ha tirato sul prezzo o sulle quantità con il risultato che molti vaccini precedentemente ordinati sono rimasti inoptati. La Gallina non ha avuto dubbi nel puntare l’indice contro i governi, imputando alla loro tirchieria la penuria di vaccini. Dosi invendute che potevano essere tranquillamente acquistate dagli Stati una volta capito che quelle di cui erano in possesso non bastavano a coprire il fabbisogno della popolazione. Esattamente quel che avrebbe fatto la Germania che avrebbe “recuperato” i 30 milioni di fiale Pfizer non ritirate, accaparrandosi quelle degli altri.

La Germania si è accaparrata i vaccini invenduti

Perché l’Italia non ha fatto lo stesso? La vicenda è strana assai: i governi nazionali indicano alla Commissioni i quantitativi da acquistare in base alla popolazione. Non acquistano tutte le dosi ordinati per ragioni di bilancio. Dopodiché restano inerti anche quando si accorgono che quelli di cui dispongono sono drammaticamente insufficienti a coprire il fabbisogno. Con la sola eccezione della Germania, stando almeno al racconto di Gallina davanti alla commissione per il Controllo dei Bilanci. Di certo, c’è che i vaccini in Italia e in Europa mancano. E che nessuno per questo ha pagato. Almeno non ancora.

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