Casaleggio rompe con Grillo e arruola gli espulsi

Casaleggio junior scende ufficialmente in campo con un manifesto pubblicato sul blog delle stelle. Non è bastata la promessa di Beppe sulla rotta green, troppo lontano l’orizzonte 2050 al quale lavorano il garante e Giuseppe Conte.  Dopo giorni di polemiche e scontri durissimi tra i governisti e l’ala dei duri e puri, guidata da Alessandro Di Battista, arriva l’annuncio di Casaleggio.

Al via “ControVento” per la scissione

Grillo, che ha tentato fino all’ultimo di tenere tutti dentro, risponde con un post chilometrico. Che ha il sapore di un contro-manifesto. Ispirato invece alla “rivoluzione mite’.  Torna a spiegare il ruolo dei 5Stelle nel governo Draghi.  Assicura che Conte, la nuova ‘risorsa’ del movimento, “onorerà il suo impegno”. E blinda la Raggi per allontanarla dalle mire di Casaleggio.

Il patron di Rousseau andrà da un’altra parte. ControVento, appunto, come si chiamerà la nuova creatura politica.  “Non è più tempo di accontentarsi. Per tornare a volare alto dobbiamo anteporre le idee alle persone e le riforme alle poltrone”.  Una mossa che lascia spiazzati i vertici pentastellati, eccetto Grillo.

Grillo risponde con la “Rivoluzione mite”

Nel manifesto l’ostilità verso il movimento è palpabile. “Negli anni Rousseau è cresciuto. Ma la tecnologia non basta”, spiega Enrica Sabatini. Braccio destro di Casaleggio. Adesso si va alla conquista della politica.  La mossa del presidente di Rousseau non è un fulmine a ciel sereno. Arriva dopo mesi di reclutamento degli attivisti sui territori. E di incontri digitali. Nel nuovo esercito molti espulsi nelle ultime settimane. Come i  senatori Nicola Morra, Barbara Lezzi ed Elio Lannutti. Attratti dal ritorno alle origini del vaffa anti-casta. Alessandro Di Battista, invece, non sarà della partita. Intervistato dalla Stampa  il Che di Roma Nord conferma di volersi tenere fuori dal progetto.

La rabbia dei parlamentari: ora basta,  usciamo dalla piattaforma

I parlamentari 5Stelle reagiscono con rabbia. L’imprenditore milanese e i deputati 5Stelle erano ai ferri corti da tempo. Ora è guerra. “È arrivato il momento di dividerci”, sentenzia Giuseppe Brescia. “Rousseau ha scelto, se ne va per conto suo”, attacca Sergio Battelli. Il ministro Patuanelli è durissimo: “Il movimento 5Stelle non va di bolina, ma con il vento in poppa”.

Si rischia il tribunale. Conte a un bivio

Oltre i programmi, però, c’è la sostanza. I soldi, Casaleggio chiede ancora la restituzione per quasi 450 mila euro. E la lista degli iscritti. Che finora era nel fortino della piattaforma Rousseau. Adesso chi avrà il diritto di tenere la preziosa lista? I parlamentari chiedono di potersi cancellare. E preparano una lettera a Crimi per chiedere chiarezza. “Se Rousseau vuole il suo ecosistema è libero di farselo aprendo la campagna iscrizioni alla sua associazione. Senza più attingere a risorse e iscritti del Movimento”.  Conte, appena arrivato, si trova di fronte a un bivio. Azzerare il partito, avviando una campagna di iscrizioni. O portare la questione in tribunale.