Conte non è ancora arrivato e già batte cassa: vuole 3000 euro da ogni grillino. E’ rivolta

18 Mar 2021 11:44 - di Federica Argento
Conte M5S

M5S e Conte, le nozze partono male. L’ex premier non è ancora arrivato e già batte cassa, suscitando malumori, se mai ce ne fosse bisogno. Di questi tempi sta lavorando  per costruire le basi del nuovo progetto politico, che vedrà nascere un movimento radicalmente diverso da quello fondato da Gian Roberto Casaleggio. Un retroscena del Corriere della Sera riferisce che proprio a inizio settimana, Conte avrebbe incontrato Vito Crimi e gli altri esponenti del Movimento: ruoli e struttura sarebbero stati i temi attenzionati per stabilire il nuovo assetto dei grillini “governisti”. Ma è il nuovo sistema di rendicontazione interna che avrebbe già causato diversi mal di pancia.

Conte e M5S: le nozze partono male

E qui sono iniziate le dolenti note. Ogni parlamentare dovrà restituire 3.000 euro al mese, sottratti dal proprio stipendio, si legge sul Corriere. 1.000 euro per il finanziamento del Movimento e 2.000 euro di taglio allo stipendio. Che pure dovrebbe essere cavallo di battaglia storico dei grillini. Con questi  verranno finanziati i progetti dei 5 Stelle legati alle “restituzioni”.

M5S a Conte: cifra spropositata

Ma neanche a parlarne, molti dei parlamentari ritengono la cifra spropositata. Anche perché ad oggi circa due parlamentari grillini su tre non sono in regola con le restituzioni. Che arrivi Conte e cambino le cose, pare non si aria. I grillini di governo chiedono: “Che garanzie ci dà Conte”, secondo rumors interni.

Un’altra grana per Conte: Virginia Raggi

Soldi, sempre soldi, ma non solo. A complicare la vita di Giuseppe Conte ci pensa anche la  sindaca di Roma Virginia Raggi. Che si è scagliata contro la giunta regionale di centrosinistra, in seguito agli arresti domiciliari di alcuni dirigenti, legati allo scandalo delle discariche. Una grana per l’ex premier che proprio sul passato giallorosso, d’intesa con Grillo, dovrebbe ricostruire il “nuovo” M5S. La Raggi ha gridato che chi si candida a Roma dovrà avere “il coraggio di disconoscere l’operato di Zingaretti”. Guadagnandosi pure il plauso di De Battista.

Per Conte tutto da rifare con l’arrivo di Letta

Per non parlare che nella giunta regionale del Lazio sono da poco entrate anche Roberta Lombardi Valentina Corrado. Gli equilibri interni al Movimento sembrano vacillare ogni giorno sempre di più. Lo sottolinea il Riformista: senza dubbio, l’arrivo di Letta al Nazareno lo ha spiazzato. “Se il Pd di Zingaretti era nei piani di Conte la spalla sinistra su cui fondare l’alleanza di centrosinistra;di cui lui medesimo sarebbe stato il candidato premier; il nuovo segretario ha radicalmente cambiato lo schema”. Tutto da rifare per Conte.

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