Brigitte Bardot contro la moschea di Strasburgo: «Un tumore. Costi quel che costi, mi opporrò»

27 Mar 2021 15:29 - di Viola Longo
brigitte bardot moschea strasburgo

Parla di «sottomissione» e «tumore metastatico». E avverte: «Mi oppongo, costi quel che costi, all’idea che la Francia diventi la prima cortigiana dell’islam». Brigitte Bardot interviene su Twitter sul via libera alla costruzione a Strasburgo della più grande moschea d’Europa, finanziata tanto con fondi pubblici, sbloccati dal consiglio comunale, quanto con fondi turchi. L’attrice, dunque, ribadisce con più forza che mai il suo no, già espresso più volte in passato, all’«islamizzazione della Francia».

«Rifiuto che la Francia diventi islamizzata»

«All’inizio degli anni Sessanta ho corso un grosso rischio rifiutando di sottomettermi alle minacce dell’Oas (un’organizzazione terroristica francese che si opponeva all’indipendenza dell’Algeria, ndr). Oggi, sessant’ anni dopo, con forza e con coraggio, rifiuto categoricamente l’idea che la Francia diventi “islamizzata”», ha scritto Brigitte Bardot nel suo messaggio affidato ai social, che fa riferimento allo sblocco di 2,5 milioni di soldi pubblici per la costruzione della moschea Eyyub Sultan nel quartiere della Meinau, dove c’è la più alta concentrazione di turchi di Strasburgo.

La decisione del Comune e la lunga mano di Erdogan

Il Comune di Strasburgo, guidato dalla ecologista Jeanne Barseghiano, ha deliberato lo sblocco dei fondi giovedì, suscitando forti polemiche. La costruzione della moschea, che prevede anche una serie di servizi e attività annessi e complessivamente costerà 32 milioni di euro, infatti, è a cura dell’organizzazione islamista Milli Görüs. Organizzazione dietro la quale si celerebbe direttamente la lunga mano di Erdogan e che, ha ricordato il ministro dell’Interno Francese Gérald Darmanin, «ha rifiutato di firmare la carta dei principi dell’islam di Francia; e difende un islam politico».

Il no di Brigette Bardot alla moschea di Strasburgo

«Denuncio la sottomissione della nostra classe dirigente che – si legge ancora nel post di Brigitte Bardot – ha accettato la costruzione della moschea di Strasburgo, la più grande d’Europa, in un territorio che, dopo essere stato occupato dai tedeschi, è stato riconquistato al prezzo di centinaia di migliaia di vite francesi nel ’14-’18». «Strasburgo – ha proseguito BB – è la Capitale d’Europa e deve restare tale, senza essere sfigurata da un tumore metastatico e islamizzato».

L’opposizione di BB, «costi quel che costi»

«Sono cresciuta in un’epoca in cui la Francia aveva una dignità mondiale ed era soprannominata “la figlia primogenita della Chiesa”. Io mi oppongo, costi quel che costiha quindi concluso la Bardot – all’idea che la Francia diventi la prima mouquère (donnaccia, ndr) dell’islam».

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