Bologna, l’autopsia del docente morto dopo il vaccino esclude un nesso con AstraZeneca
Secondo la procura di Bologna non c’è nessun legame tra la vaccinazione con Astrazeneca e la morte di Giuseppe Morabito, il professore deceduto nel bolognese, una decina di giorni dopo la somministrazione del vaccino.
“I consulenti tecnici, all’esito dell’autopsia, hanno comunicato l’insussistenza di evidenze di una correlazione fisiopatologica causale tra il decesso e la somministrazione di vaccino Astrazeneca. L’esito dell’autopsia ha peraltro fatto rilevare che il deceduto era portatore di infezione da Sars – Cov -2. Gli esami vanno ulteriormente suffragati, ma allo stato, come riferito, non sono emersi legami tra la morte e la somministrazione del vaccino”, si legge nella nota a firma del procuratore distrettuale, Giuseppe Amato.
La morte di Giuseppe Morabito aveva destato molta apprensione nell’opinione pubblica. I colleghi lo hanno dipinto come un docente dedito alla missione dell’insegnamento, che aveva rifiutato anche di prendersi un giorno di riposo dopo la somministrazione del vaccino. Nessuno inoltre sospettava che il docente fosse colpito dal Covid, come è emerso dall’autopsia.
L’esito dell’autopsia riabilita dunque il vaccino AstraZeneca che va considerato, afferma il virologo Andrea Crisanti, sicuro e efficace. “Quello di AstraZeneca è un vaccino anti-Covid dato ormai a decine di milioni di persone – ha detto Crisanti – e ha già dimostrato la sua efficacia. In Gran Bretagna, dove è stato usato in maniera massiva, si è passati da oltre mille morti quotidiani (anche 1.800 nei giorni più bui di gennaio) a una decina attuali. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, direi”.