Anarchici italiani scatenati a Barcellona: una ragazza rischia 20 anni per tentato omicidio

2 Mar 2021 13:56 - di Davide Ventola
barcellona ANSA

Sono sei, e tra loro c’è anche una ragazza, gli italiani fermati sabato a Barcellona durante le proteste per chiedere la liberazione del rapper Hasel. Il consolato ha chiesto alle autorità spagnole i reati contestati e se i fermi sono stati convalidati ed è in attesa di ricevere informazioni ufficiali in merito. Nel frattempo il consolato è a disposizione per fornire eventuale assistenza ai ragazzi fermati e alle loro famiglie, anche se finora non sono arrivate richieste.

Le proteste per il rapper Pablo Hasel

La ragazza italiana si è resa protagonista dell’episodio più grave visto durante le due settimane di scontri a Barcellona seguiti all’arresto del rapper Pablo Hasel. L’incendio – sabato scorso sulla Rambla – di un furgone in sosta della Guardia Urbana, la polizia locale, all’interno del quale c’era un agente che per fortuna è riuscito a mettersi in salvo.
La giovane è accusata di avere cosparso il furgone di materiale infiammabile. Pochi secondi dopo un altro manifestante lanciava una bottiglia molotov provocando un grande falò che ha subito avvolto il furgone. In meno di un minuto una colonna di furgoni della Brimo, le squadre antisommossa dei Mossos d’Esquadra, la polizia regionale catalana, è piombata nella zona dell’aggressione, evitando peggiori conseguenze, mentre l’agente della Guardia Urbana abbandonava il mezzo protetto dagli scudi dei compagni per evitare il fitto lancio di pietre e bottiglie.

La ragazza di Barcellona accusata di avere tentato di uccidere un agente

Il nome della ragazza non è stato ancora diffuso – secondo alcuni media spagnoli avrebbe precedenti penali – ma è probabile che si saprà nelle prossime ore, quando il fermo sarà tramutato in arresto, con un’accusa molto pesante. Tentato omicidio, per il quale – nel caso di chi appicchi un incendio mettendo in pericolo la vita di una persona – è prevista una pena tra i 10 e i 20 anni di carcere.

A Barcellona due settimane di scontri

Da diverse settimane in tutte le principali città della Spagna si tengono manifestazioni per chiedere la scarcerazione del rapper Hasel. Proteste che spesso degenerano in scontri con le forze di sicurezza. E’ ciò che è avvenuto sabato a Barcellona, portando ad arresti. Noto per le sue opinioni di estrema sinistra, Hasel è stato condannato a nove mesi di carcere per aver paragonato Juan Carlos a un boss mafioso e per aver accusato la polizia di torturare e uccidere manifestanti e migranti.

Tra i 14 arrestati ci sono 7 anarchici

“Dei 14 arresti effettuati sabato scorso, sette sarebbero nell’ambito del movimento anarchico”, ha dichiarato Sàmper, parlando insieme al sindaco di Barcellona, Ada Colau. Dal canto suo il sindaco ha lamentato che “un incendio doloso contro un veicolo della polizia con un agente all’interno è un fatto molto grave. Il fatto che ci fosse una grande presenza di polizia e un coordinamento operativo tra i corpi ha permesso una risposta rapida”. “La violenza non è mai giustificata – ha aggiunto – Soprattutto se mette in pericolo l’integrità delle persone, come è successo con gli incendi a Barcellona”.

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