Anarchici italiani scatenati a Barcellona: una ragazza rischia 20 anni per tentato omicidio
Sono sei, e tra loro c’è anche una ragazza, gli italiani fermati sabato a Barcellona durante le proteste per chiedere la liberazione del rapper Hasel. Il consolato ha chiesto alle autorità spagnole i reati contestati e se i fermi sono stati convalidati ed è in attesa di ricevere informazioni ufficiali in merito. Nel frattempo il consolato è a disposizione per fornire eventuale assistenza ai ragazzi fermati e alle loro famiglie, anche se finora non sono arrivate richieste.
Le proteste per il rapper Pablo Hasel
La ragazza di Barcellona accusata di avere tentato di uccidere un agente
A Barcellona due settimane di scontri
Da diverse settimane in tutte le principali città della Spagna si tengono manifestazioni per chiedere la scarcerazione del rapper Hasel. Proteste che spesso degenerano in scontri con le forze di sicurezza. E’ ciò che è avvenuto sabato a Barcellona, portando ad arresti. Noto per le sue opinioni di estrema sinistra, Hasel è stato condannato a nove mesi di carcere per aver paragonato Juan Carlos a un boss mafioso e per aver accusato la polizia di torturare e uccidere manifestanti e migranti.
Tra i 14 arrestati ci sono 7 anarchici
“Dei 14 arresti effettuati sabato scorso, sette sarebbero nell’ambito del movimento anarchico”, ha dichiarato Sàmper, parlando insieme al sindaco di Barcellona, Ada Colau. Dal canto suo il sindaco ha lamentato che “un incendio doloso contro un veicolo della polizia con un agente all’interno è un fatto molto grave. Il fatto che ci fosse una grande presenza di polizia e un coordinamento operativo tra i corpi ha permesso una risposta rapida”. “La violenza non è mai giustificata – ha aggiunto – Soprattutto se mette in pericolo l’integrità delle persone, come è successo con gli incendi a Barcellona”.