Zingaretti: da noi ampia disponibilità a Draghi. Cade il veto contro la Lega
“Abbiamo espresso a Draghi piena disponibilità a concorrere al tentativo per un governo del Paese”. Lo ha detto Nicola Zingaretti dopo le consultazioni con il presidente incaricato. Al quale i democratici hanno presentato le loro proposte che saranno si ntetizzate in un documento.
Zingaretti: no al disfattismo
“Le preoccupazioni sono forti, circa la crisi economica, produttiva, della crescita delle intollerabili diseguaglianze per donne e giovani”, ha spiegato il leader del Pd sollecitando: “Non dobbiamo cedere a tentazioni di disfattismo o egoismo. Occorre suscitare una risposta italiana, fiducia e speranza dell’Italia”.
Cadute le pregiudiziali anti-Lega
Di fatto sono cadute le pregiudiziali antileghiste, perché – come ha più volte ripetuto Zingaretti – spetterà a Draghi fare la sintesi. “Noi non arretreremo sull’ancoraggio europeista, sul fisco giusto, sul tema della giustizia”. E già in mattinbata il segretario dem aveva fatto capire che non avrebbe posto veti antisovranisti. “Ci fidiamo di Draghi, dovrà fare sintesi su contenuti e programmi, e definire il perimetro della maggioranza”, aveva detto ai microfoni di Radio anch’io, su Radio 1.
Zingaretti vuole continuità con il Conte 2
Ma se il veto è caduto certo da parte del Pd si invoca una continuità con il precedente governo e si spera che tenga l’asse Pd-M5S- Leu che sarebbe condizionante anche nel governo Draghi e soprattutto se esso come sembra si configurerà come un governo misto composto da tecnici e politici.
Il Pd parla tanto di Europa ma dimentica l’asse M5S-Cina
“Nei mesi passati – ha detto infatti Zingaretti – l’Italia è stata protagonista della nuova Europa, è stato evitato il danno dalle derive nazionaliste e anti-europee. Questo patrimonio andrà conservato e rilanciato”. Quindi il leader dei dem ha evocato per il prossimo governo un “forte ancoraggio all’Unione europea, alla sua politica di superamento dell’austerità, di spinta a investimenti con rischio comune, alla solidarietà” e un “ancoraggio importante alla nostra storica amicizia euro-atlantica, aiutata dall’elezione di Biden”. Evidentemente ha ignorato del tutto la battuta di Renzi: “Se c’era un amico di Trump, quello era proprio Conte”. Per non dire dell’amicizia con la Cina ostentata dai Cinquestelle…