Variante inglese, Crisanti: «Rischiamo 40mila contagi al giorno nel giro di una settimana»
«Nel giro di una settimana rischiamo 30.000 o 40.000 contagi» al giorno «con la diffusione della variante inglese del covid». Andrea Crisanti, a Piazzapulita, si esprime così sull’emergenza coronavirus in Italia. Il 25 febbraio va in archivio con un bollettino che fa riferimento a quasi 20.000 nuovi casi su oltre 400.000 tamponi. «I dati ci raccontano l’attività della variante inglese, che ha una diffusibilità non paragonabile a quella del ceppo originario. Ancora sento parlare di aperture, sono proposte assolutamente non realistiche. Quando abbiamo misure restrittive, come zona rossa o zona arancione, i contagi calano. E riparte il dibattito su come riaprire».
Crisanti: «È lo stesso virus del disastro di Londra»
«Ci troviamo all’incremento dello stesso virus che ha creato un disastro in Gran Bretagna. Non è che tutto valga in ogni paese», puntualizza il virologo. «Ma ci troviamo di fronte a una variante del covid che ha un’enorme capacità di diffusione. L’Inghilterra da 8 settimane è in una sorta di zona rossa rafforzata. Quasi tutti i negozi chiusi, bar e pub chiusi e solo attività di asporto. Noi siamo passati da 10.000 a 20.000 casi in 5 giorni».
Le zone gialle e i ristoranti
«In Inghilterra hanno impiegato 3-4 settimane per passare da 10.000 a 70.000», incalza Crisanti. «È una cosa seria. Le zone gialle non funzionano, è acclarato. I ristoranti? Non sono pericolosi i ristoranti ma quello che facciamo al ristorante: ci togliamo la mascherina e parliamo. Una soluzione potrebbe essere stabilire regole per l’accesso e non chiudere i ristoranti».