Trump si gode la prossima sconfitta dem sull’impeachment giocando a golf

8 Feb 2021 14:29 - di Silvio Leoni
Trump

Impegnato in lunghe e rilassanti partite sugli splendidi campi da golf di Mar-A-Lago, la sua residenza di lusso dove Donald Trump vive da quando ha lasciato la Casa Bianca – 128 stanze, 58 camere da letto, 33 bagni, 12 caminetti, 5 campi da golf, e tre rifugi anti-bomba – l’ex-presidente Usa si gode così le ultime ore della vigilia che precede l’umiliante sconfitta dei suoi detrattori, quell’avventato manipolo di parlamentari dem, capeggiati dalla speaker della Camera Nancy Pelosi, irrimediabilmente impantanati nel fango del processo di impeachment, al via da domani al Senato, che loro stessi hanno cercato di mettere in piedi contro il tycoon.

Il neo presidente democratico Joe Biden si è tenuto prudentemente e saggiamente alla larga dalla pagliacciata che sancisce un maniera imbarazzante non solo una certa rozzezza istituzionale che non ha consentito al manipolo di capire l’incostituzionalità di un processo di impeachment contro un ex-presidente ma anche l’incapacità di contarsi uno per per uno prima di capire che i  numeri non ci sono – lo si era capito già all’inizio ma la testardaggine del manipolo li ha portati in un vicolo cieco – per processare Trump.

I dem più avvelenati volevano tendere  un’imboscata a Trump e si sono sbracciati in queste settimane per raffazzonare sull’altra sponda una manciata di parlamentari repubblicani disponibili ad accoltellare alle spalle l’ex-presidente.

Ma quando sembrava oramai fatta i dem si sono trovati a fare i conti della serva con numeri che non tornavano. A parole c’era qualche repubblicano pronto a tradire Trump ma, poi, nei fatti, si è rivelato tutto un fuoco di paglia.

Ora i numeri sono spietati per i dem: 67 senatori non sono sufficienti. E dunque Trump non potrà essere condannato all’interdizione perpetua dai pubblici uffici come speravano i dem così infantilmente simili alla sinistra italiana sempre pronta a considerare nemici gli avversari politici e a processarli grazie a qualche Palamara di turno a disposizione.

Trump affronterà il processo di impeachment da vincitore prima ancora che inizi. Al fianco avrà i suoi nuovi legali, David Schoen e Bruce Castor ex-procuratore in Pennsylvania.

Sul sito del 45° presidente degli Stati Uniti, www.45Office.com , lo staff di Trump sta mettendo a disposizione i documenti proprio in vista della fase finale dell’impeachment.

Ma, intanto, si gode, oltre al golf, l’inattesa conversione a U del suo successore.

Biden, infatti, dopo aver fatto avvisare gli immigrati in marcia verso gli Stati Uniti dall’Honduras che le frontiere dell’America sarebbero rimaste chiuse, ora delude anche le attese della Cina e dell’Iran. Che speravano, con l’arrivo di Biden di vedere radicali cambiamenti della politica estera statunitense.

Il neo presidente democratico ha fatto sapere che manterrà la politica delle sanzioni contro l’Iran voluta da Trump per piegare Teheran che prosegue, ineffabile, nel suo percorso di ricerca tecnologica per dotarsi di una propria bomba atomica.

Quanto alla Cina, Biden è stato esplicito, esattamente come Trump: «non si ravvede un briciolo di democrazia» ha detto Biden ammonendo Xi Jinping.

Insomma alla Casa Bianca non c’è più Trump. Ma è come se ci fosse ancora, per certi versi. Forse, allora, non tutto era sbagliato.

 

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