Smog a Torino, indagati Appendino, Fassino, Chiamparino e Cirio. La solidarietà di Salvini
Tutti i sindaci di Torino dal 2015 ad oggi indagati per inquinamento ambientale colposo. Oltre all’attuale Chiara Appendino, si tratta di Piero Fassino e di Sergio Chiamparino. Con loro, iscritto nel registro degli indagati, c’è anche Alberto Cirio, presidente della regione Piemonte. Nel mirino degli inquirenti figurano anche vari amministratori comunali, in gran parte ex-assessori titolari della delega all’Ambiente. A far scattare l’inchiesta nel 2017 fu una denuncia del comitato Torino respira. L’esposto si basava sui dati dell’Arpa Piemonte. In base a quei grafici, gli effetti dell’inquinamento da smog provocano 900 morti all’anno riducendo la speranza di vita dei cittadini di 22,4 mesi.
Tutti difendono il proprio operato
Come prevedibile, la notizia dell’indagine ha subito riscaldato il fronte politico. Fassino, attualmente deputato del Pd, si dichiara «sconcertato e stupito» dall’essere indagato. «La mia amministrazione – scrive in una nota – ha sempre optato per la tutela della qualità ambientale della città. In ogni caso quando conoscerò su quali addebiti è fondato l‘avviso di garanzia, nel merito risponderò nelle sedi opportune». Come lui anche Chiamparino. Correttezza nei comportamenti è quanto rivendica anche il governatore Cirio, di Forza Italia. «La Regione – ha precisato – si è sempre mossa anche nell’assoluto rispetto dell’Accordo del Bacino Padano». Come a dire: non siamo noi la causa dello smog.
Il capo leghista scettico: «Indagati per smog? Mah…»
Difende il proprio operato anche Chiara Appendino. «Il lavoro di questa amministrazione a difesa della qualità dell’aria dallo smog, dell’ambiente e della sostenibilità – dice – è sotto gli occhi di tutti. Gli sforzi e le iniziative messe in campo in questi anni ci sono stati riconosciuti anche a livello europeo. Porteremo tutto il lavoro svolto le iniziative intraprese a difesa della qualità dell’aria sul tavolo del magistrato che sta svolgendo le indagini». A tutti gli indagati giunge la «solidarietà» di Matteo Salvini, che la estende alle «migliaia di amministratori pubblici che ogni giorno svolgono con impegno e passione il loro lavoro». Il leader della Lega non nasconde il proprio scetticismo sull’indagine: «Indagati per inquinamento? Mah…».