Salvini non è più il ducetto che flirtava con CasaPound. Travaglio: sono angustiato
Al Fatto non sanno più che inventarsi: l’apertura a Draghi di Matteo Salvini ha talmente spiazzato l’area che fa capo a sinistra e 5Stelle che i mal di pancia si stanno tramutando in astiosi distinguo. Come quella di Laura Boldrini, che evoca una permanenza nel governo Draghi, ma senza vincolo di maggioranza.
Travaglio e Padellaro, scambio di lettere su Salvini
Nel giornale di Marco Travaglio sono invece arrivati al punto di scriversi lettere tra di loro. Padellaro scrive a Travaglio: Marco, aiutami a capire. E Marco risponde con la penna intinta nel veleno. Un botta e risposta che occupa oggi un’intera pagina del quotidiano e il cui succo è presto detto: con Salvini non si può…
Padellaro: Marco, aiutami a trovare un senso…
Parte Padellaro: “Marco, nel chiederti di aiutarmi a trovare un senso a ciò che forse un senso non ce l’ha, vengo al punto che riguarda l’ingresso nella nuova supermaggioranza di Matteo Salvini… l’irruzione dell’uomo del Papeete – continua – pone un’altra questione non piccola a tutti coloro che, soprattutto a sinistra, fino all’altro giorno consideravano colui che oggi si presenta tra i costruttori responsabili un pericolo per la democrazia, se non oggettivamente un fascista”.
Per il Pd non esiste più il pericolo fascista?
E Padellaro ricorda “i rapporti elettorali con CasaPound” e anche il “giustificazionismo nei confronti di Luca Traini” (di cui c’è traccia solo nella mente di quelli del Fatto). Quindi il pericolo fascista non c’è più? Si domanda Padellaro e incalza il Pd: e loro non hanno nulla da dire?
Travaglio: le tue angustie sono anche le mie…
Risponde Travaglio: “Caro Antonio, le tue angustie sono anche le mie. Ricordo quando, quasi tre anni orsono, osammo scrivere che il governo giallo-verde era un gentile omaggio dell’Innominabile (lo chiamavamo ancora Renzi, 24 denunce fa), mentre maestrine e maestrini dalla penna rossa ci spiegavano che invece il loro beniamino non c’entrava: il vero problema era che anche i 5Stelle erano “di destra”, e pure un po’ fasci (come noi del “Fatto”, del resto). Poi, insieme a colossali mostruosità come alcune parti dei decreti Sicurezza, proprio grazie ai 5Stelle quel governo fece per i bisognosi cose che la sinistra non aveva mai fatto in trent’ anni. Ma nessuno lo riconobbe. Ora, dai compagnucci che si accingono a digerire il governo con Salvini folgorato sulla via di Bruxelles, attendersi una parola di scuse sarebbe eccessivo. Mi accontenterei che si vergognassero almeno un po’ “.