Salvini: «No all’austerità, no a patti di stabilità e vincoli del 3%, no a sacrifici e lacrime e sangue»

9 Feb 2021 19:04 - di Giovanna Taormina
Salvini

«È stato un incontro molto intenso, utile, spero reciprocamente stimolante. Abbiamo affrontato tante cose, ma non abbiamo parlato di ministri, sottosegretari, di governi tecnici o politici». Sono le prime parole di Matteo Salvini dopo le consultazioni della Lega con Mario Draghi. «Non ne parleremo, abbiamo fiducia in Draghi. Le domande sui ministri fatele ai 5S che arrivano dopo se Rousseau permette». E poi ancora: «Il nostro obiettivo è che l’Italia torni ad essere protagonista in Europa. Ci interessa che si faccia l’interesse nazionale italiano in sede europea, con spirito europeo». Questo «significa no all’austerità, no a patti di stabilità e vincoli del 3%, a sacrifici e lacrime e sangue. Ci sembra che questa sia una sensibilità condivisa da Draghi».

Salvini per l’immigrazione «politiche di stampo europee»

E poi sull’immigrazione «chiediamo politiche di stampo europeo, che tratti la gestione “dei flussi ” come Spagna, Francia, Germania, Slovenia. Non il “modello Salvini”, ma una buona gestione dei confini e della sicurezza e di contrasto al traffico di esseri umani».

Poi sul Recovery Fund spiega: «Avrò, via zoom, una riunione con i 29 parlamenti europei della Lega con cui condivideremo i passaggi delle prossime ore e dei prossimi giorni. Conte – rimarca – non aveva condiviso nulla con nessuno, un conto invece è essere protagonisti sul tema dei fondi da ricevere. Questo – ha rivelato – comporta un cambio di atteggiamento e fiducia della Lega». E puntualizza che con Draghi «abbiamo parlato di sviluppo, economia e rilancio, l’apertura di tutti i cantieri fermi, la revisione del codice degli appalti» perché «noi possiamo far parte di un governo che pensa alla crescita felice, non alla decrescita».

Riapertura dei cantieri e rilancio dell’edilizia

La riapertura dei cantieri, il rilancio dell’edilizia «significa dare lavoro a un milione di persone, bene Draghi che ha citato il modello Genova come esempio, un modello senza morti, feriti e ritardi». «Abbiamo fiducia che con Draghi si possa fare quanto non fatto nel passato», afferma il leader della Lega.

Con Draghi «sul tema salute abbiamo condiviso i pasticci fatti dalla Ue, io mi sono confrontato con Guido Bertolaso, per mettere in sicurezza gli italiani occorre correre». Poi Salvini aggiunge che Draghi stesso ha sottolineato come ci sia bisogno di fare attenzione per la categoria dei disabili. «Qui – rivela – ho fatto una unica deroga su ministeri, ho ricordato il ministero per le disabilità, che vorrei fosse riportato in vita. Semplificare la vita a sei milioni di italiani è una cosa da fare».

«Non ci sarà nessuna nuova tassa»

Quanto alle tasse: «Abbiamo proposto la flat tax fino a 100mila euro e la pace fiscale con la rottamazione di 50mln di cartelle Equitalia». Da Draghi c’è «l’impegno a lavorare per ridurre il carico fiscale a partire dall’Irpef».

«Usciamo sollevati dall’incontro» c’è un «impegno condiviso da Draghi di nessuna nuova tassa, nessuna patrimoniale, né aumento di Imu e tassazione dei risparmi. Non guardiamo alle aliquote, si lavorerà per ridurre gradualmente le imposte», assicura il leader della Lega. «Sul tema del fisco – aggiunge – abbiamo presentato la nostra idea di pace fiscale, Draghi si troverà 50 milioni di cartelle esattoriali in arrivo, la nostra proposta è ripetere la misura della pace fiscale, chiedendo pagamento di importo limitato, così le famiglie tornano a respirare. Quasi tutte sono sotto i 10mila euro». E infine: questo con Draghi è stato un «secondo incontro positivo, utile, speriamo che nessuno si metta di traverso».

 

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