Salvini: «Mi sono sentito con Di Maio. Invece con Renzi ci siamo messaggiati una volta sola»

7 Feb 2021 12:00 - di Paolo Sturaro
Salvini

«Lascio volentieri a altri le etichette di europeista o anti-europeista. Io sono una persona molto pragmatica, molto concreta. Se nei prossimi mesi – e di questo abbiamo parlato con Draghi, non di storia o di geografia – si parlerà di tasse e di burocrazia, di come far ripartire i cantieri fermi e dare un po’ di respiro alle famiglie, ai commercianti e agli imprenditori, io ci sto». Lo ha detto il segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite a il Caffè della domenica su Radio 24.

Salvini, le telefonate e i messaggini

Nessuna telefonata con il leader di Iv. «Fantasie. Con Renzi vi sentiamo al Senato e ci saremo messaggiati una volta, così come con altri leader. Mi chiede se mi sono sentito anche con Di Maio? Sì, è il mio mestiere. Parlo quotidianamente con Berlusconi, Meloni e Toti. Non ho frequentazioni assidue con il Pd ma le avremo».

«Il totopoltrone non ci interessa»

«Non abbiamo assolutamente in alcun modo nemmeno cominciato a pensare, né come Lega né con il professore Draghi, a nomi o alla composizione della squadra. Abbiamo detto l’esatto contrario», specifica Salvini. Con Draghi «ci vedremo martedì pomeriggio per portare le nostre proposte di utilizzo dei fondi europei. L’ultima delle mie preoccupazioni è il totoministri o le il totopoltrone».

Il 2021 sarà un anno difficile

“Se c’è un governo pronto a tagliare le tasse, ad azzerare il codice degli appalti e a far entrare in vigore la normativa europea sugli appalti che è molto più snella, veloce e efficace, io ci metto la firma», aggiunge Salvini.

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