Paragone devastante: “Il M5S ormai si attacca ai rimasugli di potere per piazzare qualche amico”
Il M5s è il nulla. Troppi dogmi. Persone sbagliate al posto sbagliato, è stato un inferno. Demoliti i grillini proprio da due ex. A recitare il de profundis di un movimento che fu sono Emilio Carelli e Gianluigi Paragone in due intervistieappaiate su Libero. Sparano a zero. Emilio Carelli -ex direttore Mediaset e di SkyTg24, docente universitario, se ne è andato quando non ne poteva proprio più? «Io mi sono staccato nel momento in cui sembrava nascere il Conte Ter: non ce la facevo più». Più interessante dei suoi progetti futuri è il giudizio che dà del suo passato recente: “In questi 3 anni nei 5 Stelle, il bilancio è stato disastroso, vuoi per i loro dogmi, vuoi per le persone sbagliate al posto sbagliato”.
Carelli: “Ho passato anni di inferno”
Difficile fare tutto, si sfoga Carelli: “…anche solo delle iniziative parlamentari; c’era sempre qualcuno che prenotava l’intervento, e non faceva intervenire me. Mi hanno fatto perdere la pazienza». Al M5S manca la cultura politica, dice. “Anche al governo si credono all’opposizione. È accaduto spesso, votare contro se stessi: quando a dicembre ci fu lo scostamento di bilancio di 32 miliardi, oggi dando la fiducia a Draghi facendo discorsi violenti, da opposizione. Per questo io me sono andato. Ho passato tre anni di inferno». C’è un reggente che ha mandato le lettere d’espulsione a 20 deputati e 30 senatori. Come si è arrivati a tutto questo? «La gente è scoppiata».
Paragone: “Grillo li ha ingannati”
Antonio Rapisarda ha invece interpellato Paragone che dà un giudizio ancora più devastante: «Il M5s? Non dovete più guardare all’atto di nascita. Quello ormai è il passato remoto. Oggi è un’altra cosa: fake politica, esiste solo nei retroscena giornalistici. I suoi temi originari stanno tutti fuori dal “blog” ormai…». Il leader di ItalExit ritiene che i 5 Stelle sono sul punto di esplodere « C’è un gruppo importante di parlamentari che non ha più voglia di assistere all’inganno, di mandare giù cose che evidentemente non hanno più nulla a che fare con il M5s».
Duro sul governo Draghi
Se la ride quando gli nomini ministero della Transizione ecologica, la presa in giro più clamorosa: «Il ministero è un bluff in sé. È l’artifizio che ha consentito a Grillo di ingannare ancora un po’. La transizione ecologica non è nella natura delle cose urgenti: oltre a essere uno slogan, è un grande affare che viene offerto all’industria tedesca, a quella cinese e così via. Nella filiera industriale italiana non rimarrà nulla di tutti i soldi che verranno spesi», è il giudizio severo di Paragone. Più severo ancora è sull’attuale governo: «A me interessa l’impatto del governo Draghi rispetto al Paese e sarà dolorosissimo. Il governo, di cui ancora non abbiamo visto l’azione, rispecchia il grande disegno che Draghi ha in testa: completare la transizione dell’Italia da potenza economica a parco di divertimenti altrui. La finanza, che di solito sta sempre sotto un cappuccio, stavolta ha mostrato il suo top player. Un soggetto molto pericoloso», è il suo giudizio.
“Gianroberto ucciso due volte”
Alla domanda di cosa resta del M5s che Paragone ha conosciuto, risponde: «Quello che resta è la gommosità e l’imbroglio di cui sono parte Di Maio, Patuanelli, i governisti e il gran “grullo”. Una imbarazzante poltiglia di Palazzo». Ancora più duro: «Ve l’avevo già detto più di un anno fa. Sono stato espulso dal “nulla”: da questi personaggi tipo la Dadone o Crimi. Fuori da questo nulla, c’erano persone perbene che ora hanno detto basta così. Ai governisti interessa soltanto quel po’ di potere che il sistema gli concede. Rimasugli di potere sufficiente per tirare a campare e piazzare amici da qualche parte». La chiosa è ancora più dolente: «Gianroberto Casaleggio l’hanno ucciso un’altra volta. E la pugnalata gliel’hanno data Grillo e Di Maio”.