Occhio al “trappolone”: Renzi non vuole Conte per attrarre in maggioranza anche Forza Italia

1 Feb 2021 13:53 - di Valerio Falerni
Renzi

E se a dispetto dei tanti che danno per certo il Conte-ter fosse il vecchio Zanda a vedere più lontano di tutti? La domanda, diceva quel tale, sorge spontanea dopo aver passato al microscopio le mosse di Matteo Renzi. È soprattutto quell’insistito «prima il programma per iscritto e poi i nomi» ad insospettire, sebbene sia diventato il solco nel quale ora camminano tutti. «È la prova che non ha ancora scoperto le sue carte», ha avvertito Zanda dalle colonne di Repubblica. Già. Altro indizio lo offre il ralenti del tavolo incaricato di stilare le priorità. Al momento, dopo oltre tre ore di riunione, risulta chiuso solo il punto 1, relativo alle politiche attive del lavoro. È il bello di “prima il programma”.

Renzi guarda al centro

Ma più passano le ore, più si sente puzza di trappolone. Già, che cosa obietterebbero i 5Stelle una volta dato il loro placet se Renzi chiedesse di cambiare premier? Che sono più importanti gli organigrammi che i programmi? Proprio loro che del primato del “contratto di governo” hanno fatto un vessillo? Difficile. Più facile che Renzi cavalchi la crisi fino in fondo puntando a scompaginare l’attuale assetto politico, opposizione compresa. D’altra parte, ha solo il due per cento nei sondaggi e un’ambizione almeno cento volte più grande, unita alla consapevolezza che può assecondarla solo guardando al centro e non a sinistra.

Conte-ter non scontato

Se tanto ci dà tanto, è di tutta evidenza che il suo vero obiettivo non può limitarsi al Conte-ter. Neppure con Maria Elena Boschi vicepremier. In testa il senatore di Rignano ha ben altro schema: disarcionare Conte in favore di una personalità di elevato rango istituzionale, separare i Cinquestelle movimentisti (pochi) dai poltronari (tanti) e imbarcare Forza Italia, sempre più a disagio nel fronte oltranzista dei votosubitisti. Dovesse realizzarsi, Renzi ritornerebbe determinante. Non nelle vesti di novello Ghino di Tacco, ma come potenziale leader di un raggruppamento che fatalmente a lui finirebbe per affidarsi.

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