No a Draghi, dibattito a destra. “L’opposizione è un errore”. “No, è una scelta responsabile”

7 Feb 2021 19:36 - di Riccardo Angelini

Giorgia Meloni sta chiarendo in ogni occasione utile, con interviste e interventi in tv, quale sarà il ruolo di FdI all’opposizione: coerente con la storia della destra anti-inciucio ma responsabile nell’approvare i provvedimenti utili alla nazione.

Le critiche in una lettera appello a Giorgia Meloni

Ma alcuni ex An hanno criticato la scelta di Fratelli d’Italia con quello che ora viene chiamato “l’appello dei 24”. 24 ex esponenti di Alleanza Nazionale, appunto, che hanno scritto una lettera a Giorgia Meloni chiedendole di non abbandonare la tradizione della destra di governo e di non ripiegare su una linea di “fuga dalla responsabilità”.  Nella lettera, che nasce dall’associazione Rifare Italia, si ricorda che 27 anni fa, a Fiuggi, nasceva la “destra di governo”.

Chi sono i firmatari

Quindi “ventisette anni dopo sarebbe irragionevole assistere alla regressione di quella svolta storica astenendosi o addirittura negando la fiducia al costituendo governo guidato da Mario Draghi. Tanto più se si considera che allo stesso è affidata l’imponente missione di ricostruire una nazione funestata dalla pandemia e dalla crisi economica”.

Per i firmatari dell’appello “ostinarsi a invocare elezioni anticipate in un contesto come quello appena tratteggiato rischia di apparire come una fuga dalle responsabilità. Un atteggiamento che mal s’attaglierebbe a chi dice di avere il patriottismo nel proprio Dna politico-culturale”. Tra i firmatari della lettera Mario Landolfi, Giorgio Bornacin, Antonio Cilento, Massimo Corsaro, Giovanni Collino, Nicola Cristaldi e poi Fabio Chiosi, Andrea Fluttero, Gennaro Malgieri, Lucio Marengo, Matteo Masiello, Giuseppe Menardi, Leo Merola, Riccardo Migliori, Giovanni Miozzi, l’ex presidente della Provincia di Roma Silvano Moffa, Sabino Morano, Franco Nappi, Rosario Polizzi, Cosimo Proietti, Daniele Toto, Vincenzo Zaccheo, Marco Zacchera. 

Beccalossi: a noi insulti di esponenti di FdI

La lettera ha creato un dibattito nel mondo della destra anche con toni accesi. Viviana Beccalossi, presidente di Rifare Italia, si lamenta per i presunti “insulti” ricevuti da Donzelli e Cirielli e lancia una stilettata: “Con lo spirito da caserma, in politica non si va lontano”. Donzelli ha accusato i firmatari della lettera di avere portato An dal 15% allo 0%. Cirielli invece li ha definiti persone che hanno “tradito i valori della destra”.

Gramazio e Baldoni: dissentiamo dalla lettera dei 24

Dissentono infine dalla lettera appello la Fondazione Rivolta Ideale e i dirigenti delle associazioni Asan Giovane Italia, Fuan, Raggruppamento Giovanile e Volontari Nazionali dopo una breve consultazione promossa da Domenico Gramazio e Adalberto Baldoni.  Le associazioni giudicano quello della Meloni come un «atteggiamento coerente con gli impegni presi con il proprio elettorato di opporsi a qualsiasi tipo di inciucio con Pd e Movimento 5 Stelle”.

Da Giorgia Meloni atteggiamento responsabile

“Atteggiamento responsabile – si legge in un comunicato – perché non ha detto a Draghi che Fratelli d’Italia si opporrà con ogni mezzo sempre e comunque ad ogni provvedimento, ma voterà tutti quelli che riterrà in linea con le proprie proposte. Pensare che si possa regredire solo perché non si vota la fiducia al governo Draghi ci sembra un argomento superficiale. Un argomento che può utilizzare solo chi vorrebbe demonizzare Fratelli d’Italia, pensando ancora di poter dare patenti politiche di qualsiasi tipo. Simili giochini lasciamoli a “Repubblica”, Gad Lerner e simili. Destra di governo non è destra di inciucio. La destra di governo è quella che amministra 14 regioni con i suoi assessori a fianco a quelli di Lega e Forza Italia. Inoltre in una democrazia il ruolo dell’opposizione è fondamentale e nella difficile situazione economica che l’Italia sta vivendo sembra anche pericoloso lasciare senza rappresentanza nelle aule parlamentari milioni di italiani».

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