Migranti, Biden mette 700 minori nel campo aperto da Trump. Attivisti in lacrime: “Ci tradisce”

23 Feb 2021 16:19 - di Valeria Gelsi
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La task force per riunire le famiglie; le misure per la regolarizzazione di chi risiede su suolo americano illegalmente; la riapertura dei canali di immigrazione legale. Come primo gesto appena insediato, Joe Biden ha voluto dare una spallata alle politiche migratorie di Donald Trump, con una serie di provvedimenti all’insegna dell’accoglienza. Giusto il tempo di finire di disfare gli scatoloni, però, e le contraddizioni gli sono scoppiate in mano. Tanto da dover riaprire il contestatissimo campo per migranti minori non accompagnati realizzato dal suo tanto vituperato predecessore nel deserto del Texas.

Biden riapre il campo di Trump per migranti ragazzini

Il campo, che era nato come ricovero per i lavoratori dei campi petroliferi della zona, sotto l’amministrazione Trump rimase aperto per un solo mese nell’estate del 2019, suscitando reazioni indignate e manifestazioni di protesta. Ora Biden ha deciso di trasferirci 700 ragazzi tra i 13 e i 17 anni, con la giustificazione della pandemia. L’amministrazione democratica, infatti, ha spiegato che le regole di distanziamento anti Covid hanno dimezzato gli oltre 13mila posti letto negli istituti che ospitano minori.

Il presidente dem alle prese con le sue contraddizioni

Inoltre, l’amministrazione Biden ha sottolineato che nell’ultimo periodo è aumentato il numero dei minori non accompagnati, arrivando a toccare quota 5700 fermati solo nel mese di gennaio. E proprio qui esplodono tutte le contraddizioni dell’amministrazione Biden, e di certe politiche immigrazioniste che dimenticano di fare i conti con la realtà. Un portavoce del dipartimento della Sanità e dei servizi sociali, in risposta alle polemiche sollevate dalle associazioni per i diritti dei migranti, ha spiegato infatti che l’aumento del numero dei ragazzi nelle strutture è dovuto al fatto che, tra le misure già firmate da Biden per abrogare le politiche anti-immigrati di Trump, ve ne sono alcune che ora permettono di far entrare nel Paese un numero maggiore di minorenni non accompagnati.

Il campo di Trump ora diventa un luogo bellissimo

Insomma, il problema del sovraffollamento delle strutture esistenti è stato provocato dalle incensate politiche migratorie di Biden, che per risolverlo si è affidato a una deprecata struttura realizzata da Trump, che ora viene descritta però come un centro “modello”. Il portavoce ha parlato di un campo con aule scolastiche, centri sanitari, centri legali ed altri servizi, sostenendo che il nuovo corso guarda al benessere dei minorenni, mentre la visione di Trump era «concentrata solo sulle misure di polizia».

Gli attivisti: «Fa il contrario di ciò che aveva promesso»

Non sembrano pensarla così, però, avvocati e attivisti per i diritti dei migranti. Linda Brandmiller, avvocato di San Antonio che si occupa di migranti minori, per esempio, ha definito le strutture di emergenza «non necessarie, costose e assolutamente contrarie a quello che il presidente Biden aveva promesso di fare». «È un passo indietro, un enorme passo indietro», ha aggiunto la legale. Incontenibile, poi, l’amarezza di Rosey Abuabara, attivista anche lei di San Antonio, che due anni fa partecipò alle proteste di fronte al campo di Carrizo. «Quando ho letto che riaprivano il campo – ha confessato – ho pianto».

 

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