Meloni: «Gli insulti? Tipici di certa sinistra. Da parte loro razzismo contro il popolo e la destra»

22 Feb 2021 20:44 - di Sveva Ferri
meloni governo

Dalla trasmissione radiofonica in cui è stata così volgarmente insultata dal professore di Siena Giovanni Gozzini sono emerse «varie forme di razzismo»: a dirlo è stata Giorgia Meloni, soffermandosi sull’ultimo caso di attacchi personali che ha subito. In particolare, la leader di FdI ha sottolineato che in quel dibattito sono venuti fuori il razzismo di certa sinistra verso le donne, verso il popolo e verso la destra. «Io non ho bisogno di farlo (insultare qualcuno, ndr) perché la violenza, anche verbale, è sempre un’implicita ammissione di inferiorità», ha commentato Meloni.

Meloni su quel «razzismo tipico di una certa sinistra»

«Trovo che in quel dibattito tra questi tre personaggi ci fossero varie forme di razzismo: il tema della misoginia; questo fatto di dire la pesciarola, l’ortolana, la peracottara, come a dire, che è tipico di una certa sinistra, champagne e caviale, che va in vacanza a Capalbio, per cui chi pesca o gli agricoltori, tutte le persone che ci aiutano a fare grande l’Italia ogni giorno, sono un po’ il popolo che va tenuto a distanza e disprezzato», ha commentato Meloni, ospite della trasmissione Quarta Repubblica, condotta da Nicola Porro.

Quando Hollande e Clinton insultavano gli elettori

«E poi – ha aggiunto Meloni – c’è il razzismo verso la destra. Potrei raccontare lungamente i libri che ho letto, ho avuto la fortuna di avere una madre grande lettrice. Questo fatto di dire che chi è di destra deve essere per forza un analfabeta, un impresentabile, una persona che non capisce niente». «Non è una novità, persone ben più autorevoli del professor Gozzini e dei suoi autorevoli interlocutori – ha ricordato Meloni – hanno fatto questi ragionamenti. Rimasi scioccata quando lessi che il Presidente francese Francois Hollande definiva gli elettori della destra sdentati; Hillary Clinton che definiva miserabili gli elettori di Donald Trump».

«Ringrazio Mattarella, ha dato un segnale a tutti»

La leader di FdI, poi, ha colto l’occasione per ringraziare nuovamente Sergio Mattarella per la solidarietà che le ha voluto esprimere. «Fin quando non mi ha chiamato Mattarella non c’era stata solidarietà», ha ricordato Meloni. «Dopo la telefonata del Presidente della Repubblica – ha proseguito – la solidarietà, rispetto alle volte precedenti, è stata assolutamente unanime. Credo che il Presidente della Repubblica, lo ringrazio per questo, abbia voluto con la telefonata dare un segnale. Non solo a me, ad una classe politica trasversalmente. Io – ha sottolineato Meloni – sono una persona che nell’agone politico sa stare. Non mi piace questa idea che le donne non si debbano criticare. Credo che le pari opportunità siano anche nel fatto che ti devi prendere le critiche come se le beccano tutti gli altri. Però – ha precisato la leader di FdI – c’è un limite che si sta valicando nei miei confronti e non solo nei miei confronti».

Meloni: «Non sono una che si beve ogni cosa»

Meloni quindi sul governo Draghi ha detto che «fino all’elezione del Presidente dura». «Il governo – ha sottolineato – è fatto sicuramente per arrivare all’elezione del Presidente della Repubblica, evitando che un centrodestra vincente alle urne possa eleggere un Capo dello Stato non organico al Pd. Non giochiamo, non sono una che si beve qualunque cosa», ha quindi precisato la leader di FdI, ribadendo di essere convintissima della scelta dell’opposizione. Meloni ha ribadito che, «se riuscirà a fare bene», Draghi avrà il «consenso» di FdI, ma ha anche spiegato di non essere ottimista.

Meloni: «Peggio di Conte sarebbe proprio difficile»

Comunque, ha precisato facendo riferimento alla gestione del Recovery Fund, «peggio di Conte sarebbe proprio difficile, oggettivamente». «Spero che possa fare bene», ha ribadito Meloni, rilevando però che finora non si sono visti segnali di discontinuità. L’esempio è quello delle restrizioni anti Covid. «Mi pare – ha aggiunto – che le decisioni assunte siano in perfetta continuità con quanto accaduto fino a ieri. Si continua a scaricare il tema del contagio da Covid su alcune categorie, che si è deciso che devono fare il capro espiatorio». «Si deve consentire a tutti coloro che sono in grado di rispettare determinati protocolli di tenere aperto. Qualcuno – ha aggiunto la leader di FdI – mi deve ancora spiegare perché se un ristorante può mantenere i protocolli all’ora di pranzo non li può mantenere all’ora di cena». Un discorso, quello dell’apertura in sicurezza, che vale anche per esempio per le palestre.

 

 

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