
M5S, la cacciata dei ribelli fa piangere i grillini: perderanno oltre quattro milioni di euro
Costerà cara al M5S la scelta di cacciare i ribelli anti-Draghi. Con la linea oltranzista il Movimento rischia di perdere un bel po’ di euro. Già sono stati espulsi 41 parlamentari che hanno votato contro o si sono astenuti nel voto di fiducia al governo Draghi fra i due rami del Parlamento. Degli eletti alle elezioni del 2018, pari a 339 parlamentari, il Movimento ha perso per strada un bel po’ di deputati e senatori.
M5S diviso tra faide ed espulsioni
Ogni votazione in dissenso produce espulsioni. Tanti gli epurati i ma anche tanti fuoriusciti. Tra l’altro la lista rischia di allungarsi se i probiviri dovessero decidere di espellere i cosiddetti “morosi” delle restituzioni. Ovvero i deputati e i senatori che non hanno versato i bonifici dei tagli degli stipendi. Complessivamente la diminuzione del numero dei parlamentari fa perdere ai grillini una cifra altissima. A fare i conti in tasca al Movimento è il Giornale, che ha quantificato l’eventuale perdita per le casse del M5S in oltre quattro milioni di euro.
I contributi del Parlamento
Di che cosa si tratta? Stiamo parlando dei contributi sborsati dalla Camera e dal Senato ai gruppi parlamentari in alla loro consistenza numerica. Dal 2018 ad oggi, ricorda il Giornale, i pentastellati hanno incassato 13 milioni e 721mila euro nel 2018, con i primi tre mesi dell’anno relativi alla scorsa legislatura, 15milioni e 535mila euro nel 2019. Con le ultime epurazioni, scrive ancora il Giornale, ha perso complessivamente 94 parlamentari su 339, i gruppi dovranno fare di necessità virtù e quindi rinunciare a un bel po’ di euro per il 2021. In sostanza, si tratta di circa un quarto del contributo. Una batosta enorme per i grillini. Infatti grazie a questo contributo i gruppi pagano il personale e tutte le spese riferite all’attività parlamentare. Con minori introiti sono prevedibili tagli alle spese e al personale.