Le sorti del governo nelle mani dell’ex grillino che vendeva Cd taroccati: chi siede accanto a Fico

2 Feb 2021 14:57 - di Gabriele Alberti

È il giorno degli invisibili, scrive il Giornale iniziando un articolo che rende nota la composizione del tavolo programmatico di Fico. Ma soprattutto degli impresentabili. Due ex grillini. Al tavolo programmatico del presidente della Camera, se escludiamo i big (Delrio, Boschi, Marcucci, Tabacci),  alcuni parlamentari voluti da Fico al tavolo fanno cadere le braccia. Dei Carneade sì, ma con qualche aggravante. Antonio Tasso, che o più non conosceranno,  “siede al tavolo in rappresentanza della pattuglia di Centro Democratico. È un ex grillino, cacciato da Luigi Di Maio durante la campagna elettorale delle politiche nel 2018: eletto alla Camera nel collegio di Cerignola (Puglia) ha alle spalle una condanna a sei mesi di reclusione e duemila euro di multa per aver venduto Cd taroccati”. Il curriculum che il Giornale rievoca, dà la misura nelle mani di chi stiamo.

L’ex grillino cacciato da Di Maio

Non è un buon viatico, diciamolo francamente. La pena è stata sospesa e ha ottenuto la non menzione nel casellario giudiziario. Ma quando la notizia, in piena campagna elettorale, saltò fuori, Di Maio nel pieno imbarazzo, lo caccìò dal Movimento. Insomma, per stilare le sorti dell’Italia, per tracciare le linee del Recovery Fund che determinerà le sorti dell’Italia nei prossimi 30 anni è Antonio Tasso. Dovremmo applaudire? Ma non finisce qui.  Da un grillino all’altro. In rappresentanza del neonato movimento degli Europeisti c’è  il senatore Maurizio Buccarella. Chi è? “Fu cacciato perché in contrasto con l’etica del Movimento: aveva intascato tutto lo stipendio. La sua difesa: «Non posso campare con 3mila euro al mese».

Da un grillino in peggio

Sconcerta e stupisce che Fico li abbia “premiati”, assurti al tavolo dei decisori. Nel dibattito pubblico si parla di governo dei migliori, si stilano varie ipotesi, nomi autorevoli e poi? Sapere che daranno il  proprio contributo (?) alla stesura del patto di legislatura figure di questo non eccelso calibro dovrebbe terrorizzarci. °Ce ne sono altri di Carneade e non ci rincuorano. L’ex Pd Gianclaudio Bressa, oggi senatore per il gruppo Autonomie: “Bressa era sottosegretario agli Affari regionali quando confuse Jim Harrison con Jim Morrison”, ci ricorda il quotidiano di Sallusti.  Altro “fenomeno” è Davide Crippa, capogruppo dei Cinque stelle. “Memorabile il suo sfogo: «Avevo il torneo di waterpolo e invece devo stare alla Camera a votare. Chi è il genio che ha deciso che questa sera si doveva votare in commissione»? Signori, la farsa tragica è servita.

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