Infermiere vaccinato positivo al Covid. E c’è già chi è pronto a mettere in discussione la profilassi

16 Feb 2021 14:29 - di Lorenza Mariani
infermiere vaccinato positivo al Covid

Un infermiere vaccinato risultato positivo al Covid. E 4 pazienti ricoverati in Medicina d’urgenza, anche loro contagiati. Il caso del mini cluster all’ospedale Civico di Palermo riapre il caso dell’efficacia vaccinale sul virus. L’operatore sanitario, che è risultato asintomatico, aveva già ricevuto la seconda dose del vaccino a fine gennaio e la positività è stata riscontrata grazie alla sorveglianza sanitaria che l’azienda continua a fare sul personale in servizio. Che, come il protocollo prevede, pur essendo già stato sottoposto alla vaccinazione, viene periodicamente sottoposto a tampone.

Palermo, infermiere vaccinato positivo al Covid

«Non possiamo sapere – spiegano all’Adnkronos dal nosocomio siciliano – se è l’infermiere ad aver contagiato i pazienti o viceversa. La persona vaccinata ha gli anticorpi, ma nulla vieta che possa entrare a contatto con il virus ed essere contagiato da un positivo». Il virus si replicherà nelle sue vie aeree, ma non riuscirà a sviluppare la malattia perché il sistema immunitario, grazie al vaccino, è preparato. «Ecco perché un vaccinato che abbassa la guardia è un pericolo», aggiungono dalla struttura sanitaria. Al momento anche i quattro pazienti risultati positivi stanno bene. E sembrano non aver sviluppato i classici sintomi riconducibili al Covid-19. «Il cluster è stato prontamente arginato», assicurano dall’ospedale. I tamponi eseguiti sugli altri pazienti e sul personale del reparto sono risultati tutti negativi. «Seguiamo con attenzione l’evoluzione delle cose», concludono dalla direzione aziendale. Nel reparto, al momento, non sono accettati nuovi ricoveri a scopo precauzionale.

Certa profilassi lascia perplessi?

«Quanto accaduto conferma che la vaccinazione non è la panacea. E che un soggetto vaccinato può continuare a essere veicolo di infezione», ha commentato sul caso palermitano Angelo Collodoro, vice segretario regionale siciliano del sindacato dei medici ospedalieri Cimo. «Che il soggetto in questione sia risultato negativo al tampone rapido – aggiunge Collodoro – è un’ulteriore testimonianza dell’inaffidabilità di questo strumento diagnostico utilizzato largamente». Per il vice segretario del sindacato dei medici ospedalieri anche l’avvio nell’Isola della campagna vaccinale «con Astrazeneca per personale della scuola e forze dell’ordine – riferisce l’Adnkronos – lascia perplessi. «Ha grandi limitazioni per via dell’indicazione legata all’età: sotto i 55 anni. Uno su due nell’Isola non potrà essere vaccinato. In questo scenario – conclude il vertice del sindacato di settore – o si accelera sul fronte delle vaccinazioni. O altrimenti la lentezza a cui stiamo assistendo continuerà a farci assistere ad altri episodi spiacevoli».

 

 

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *