I ministri giurano, inizia la farsa: si mettono in fila per tre e senza mascherina per l’album delle foto
Ministri nel Salone delle feste, ma non nella solita tribunetta, seduti a distanza e naturalmente, all’inizio, tutti con mascherina. Impossibile la presenza di familiari e parenti e ovviamente di giornalisti, fotografi e cameramen. Con la possibilità di seguire la cerimonia in streaming. Ingressi anticipati per le procedure anti-Covid, per il tampone all’ingresso. Signori, inizia l’era del “governo-minestrone”.
I ministri giurano: rituale modificato
Il rispetto delle norme anti-pandemia introduce un’altra novità: dopo il presidente del Consiglio e tra un ministro e l’altro c’è la sanificazione della penna con la quale il premier e i titolari dei vari dicasteri firmano. Presidente della Repubblica, del Consiglio e ministri tutti con mascherina. Solo dopo l’hanno tolta nel Salone dei Corazzieri. Con i ministri disposti su tre file per garantire il distanziamento. E’ il momento dell’album dei ricordi. Con il Presidente della Repubblica e quello del Consiglio naturalmente in prima fila. E’ stato l’unico momento della cerimonia in cui è stato possibile togliere la mascherina, poi nuovamente indossata dopo lo scatto di rito.
Tutto secondo copione
Il rituale del giuramento è iniziato poco prima delle 12 con Mario Draghi che ha giurato al Quirinale leggendo la tradizionale formula di rito di fronte al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ricevuti gli onori militari nel cortile del Quirinale, Draghi ha quindi lasciato la sede della Presidenza della Repubblica per dirigersi a Palazzo Chigi. Alle 13.15, dunque, l’attesa cerimonia della campanella a sancire il passaggio di consegne fra il nuovo presidente del Consiglio e Giuseppe Conte. Picchetto d’onore per il premier uscente, che ha lasciato Chigi fra gli applausi dei dipendenti del palazzo. Tutto secondo copione. Che la farsa abbia inizio.