Guerriglia a Firenze, arresti nel mondo dei centri sociali: si scatenarono contro la polizia
Guerriglia urbana a Firenze dell’ottobre scorso. Sono scattate perquisizioni e 19 misure cautelari nei confronti di soggetti coinvolti nei “gravi fatti” del 30 ottobre scorso. In quell’occasione il centro di Firenze fu al centro di una manifestazione non autorizzata che ha visto il radunarsi di centinaia di persone nelle vie principali: per dare vita ad una generica protesta ‘anti-sistema’, sull’onda di analoghe manifestazioni in altre città, quali Napoli, Milano e Torino. Manifetazioni “subito degenerate in gravi turbative dell’ordine pubblico, con attacchi alle forze di polizia e danneggiamenti”.
Da quella notte stessa i poliziotti della Digos hanno messo in campo un’importante gruppo investigativo. Se da un lato è subito emerso il ruolo di una componente politicizzata inerente al circuito anarchico fiorentino e dei centri sociali. Si aggiunsero comportamenti violenti e delittuosi, di soggetti privi di connotazione estremistica, ed infatti individuati negli ambienti della criminalità comune.
I Centri sociali scatenarono il panico
Come avvenuto in altre città, gli anonimi promotori hanno propagandato l’iniziativa inondando i canali social con l’invito a partecipare alla protesta. Le numerose dirette video testimoniano come la sera del 30 ottobre si fossero radunate nelle vie del centro storico centinaia di persone, tra le quali si insinuarono gruppi di antagonisti. Che si lanciarono in reiterate provocazioni verso le forze di polizia: lanci di bottiglia, bombe carta contro gli agenti di polizia.
Alcuni reparti hanno dovuto procedere ad effettuare delle cariche nel tentativo di disperdere i manifestanti e di bloccare i responsabili degli atti delittuosi. Trovando tuttavia una continua resistenza, contrapposizione e reazione di nuovi e consistenti assembramenti in tutta la zona di via Calzaiuoli, piazza della Repubblica, via Strozzi. Gli estremisti hanno continuato a bersagliare gli agenti con oggetti contundenti procurati dal danneggiamento di arredi urbani, segnaletica stradale, selle di biciclette, pali stradali e culminato con il lancio di tre bombe molotov in via dell’Albero.
L’azione di contrasto ha portato al fermo, identificazione ed accompagnamento in Questura di 20 soggetti, subito denunciati. Ma soprattutto all’arresto di 4 persone, tra cui l’autore del fatto più grave, vale a dire il lancio delle bottiglie molotov. Determinante è stata la documentazione video realizzata dagli operatori della Polizia Scientifica. L’indagine della Procura della Repubblica di Firenze, si è conclusa, al momento, con la denuncia, a vario titolo, in totale di 37 persone. Grazie a precise estrapolazioni fotografiche e video, la Digos ha potuto documentare puntualmente la responsabilità a carico di 19 persone: tutti e gravitanti su Firenze e di età compresa tra i 20 ed i 31 anni.
La Procura della Repubblica ha richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Firenze una serie di misure cautelari: 7 arresti domiciliari, 7 obblighi di dimora con divieto di allontanamento dalle 20.00 alle 07.00 e 5 obblighi di firma,