È morto Christopher Plummer, indimenticabile capitano di “Tutti insieme appassionatamente”

5 Feb 2021 20:57 - di Priscilla Del Ninno
È morto Christopher Plummer

È morto Christopher Plummer. Il celebre attore canadese, si è spento «serenamente» nella sua casa in Connecticut all’età di 91 anni. Accanto a lui aveva la moglie, l’attrice Elaine Taylor, al suo fianco da 53 anni. L’annuncio della scomparsa è stata data dalla sua agenzia Icm Partners. Lascia anche la figlia, l’attrice Amanda Plummer.

È morto Christopher Plummer: aveva 91 anni

Raffinato e intenso. Sguardo profondo e allure romantico, dotato di talento e passione ha saputo alchemicamente declinare sensibilità teatrale e carattere cinematografico, alternando ruoli sentimentali e interpretazioni severe, puntando sempre su una profondità drammatica, virata ora su tonalità glaciali. Ora su modalità più avvolgenti, a seconda delle esigenze di copione. Raffinato interprete di formazione teatrale, che si è imposto con una recitazione di stampo classico, sostenuta da una classe e una ecletticità non comuni. Vincitore del premio Oscar per il ruolo del padre gay nel film Beginners (2011) di Mike Mills, Plummer è stato soprattutto il volto austero ma intrinsecamente tenero del Capitano Trapp: il padre, vedovo e un po’ burbero, di sette bambini, del musical con Julie Andrews, Tutti Assieme Appassionatamente.

L’indimenticabile Capitano Von Trapp di “Tutti insieme appassionatamente”

Tra gli ultimi ruoli a cui ha dato vita, invece, quello del miliardario Getty in Tutti i soldi del mondo. Il film che raccontava il rapimento del nipote in Italia, e per cui l’attore aveva sostituito Kevin Spacey, travolto dallo scandalo molestie, diretto da Ridley Scott. E tra gli esordi e l’ultimo impegno sul set, una vita di successi e riconoscimenti. A partire dal debutto nel 1958 quando, forte della sua fama di grande interprete shakespeariano, esordì al cinema, accanto a Henry Fonda e Susan Strasberg con Fascino del palcoscenico, sotto la regia di Sidney Lumet. Fino ad attraversare, nel coro di una lunga e brillante carriera, generi e stili. A cui, tra performance drammatiche e incursioni comiche, ha prestato sempre una sola maschera in fondo: la sua. Quella di un uomo riservato e colto. Di un attore elegante e sempre disposto a mettere in discussione. A sperimentare. A cambiare.

Da Shakespeare al cinema hollywoodiano, passando per Broadway

Impossibile menzionare tutti i titoli e i “palma res” di una carriera lunga e poliedrica come la sua. Con 217 titoli (telefilm compresi), che dal musical di Tutti insieme appassionatamente. Passando per la rivisitazione parodistica de La pantera rosa colpisce ancora (1974) dove, opposto al grande Peter Sellers, diede dimostrazione della sua versatilità nel divertente ruolo di un “incolpevole” ladro. L’anno successivo prese parte, accanto a Sean Connery e Michael Caine, all’avventuroso L’uomo che volle farsi re di John Huston. Per poi affrontare, ancora una volta, la parte di un ladro nel giallo L’amico sconosciuto di Daryl Duke. Dopo avere interpretato Sherlock Holmes in Assassinio su commissione di Bob Clark, affiancato da attori come James Mason (Watson), Donald Sutherland e John Gielgud.

Interprete raffinato e poliedrico, con una recitazione di stampo classico

Fino alle interpretazioni drammatiche di Malcolm X (1992) e American tragedy (del 2000, che gli è valso una nomination ai Golden Globe Awards), Christopher Plummer si è davvero cimentato in tutto. E anche di più. Passando con disinvoltura da La caduta dell’impero romano di Anthony Mann, a uno splendido Otello televisivo diretto da Philip Saville. Così come, raggiunto il grande successo di pubblico con Tutti insieme appassionatamente, interpretò nel 1967 il ruolo di una spia in Agli ordini del Führer e al servizio di Sua Maestà. Per poi impersonare un re azteco in La grande strage dell’impero del sole (1969) di Irving Lerner.

L’Oscar arrivato a 82 anni come migliore attore non protagonista

Artista leggendario a Broadway, per il National Theatre e la Royal Shakespeare Company in Inghilterra. E per la Shakespeare Festival Company in Canada, dove interpreta una gran quantità di ruoli shakespeariani, da Amleto a Macbeth. Ma sarà il cinema a lanciarlo e sublimarne doti professionali e talento naturale. Una ribalta da cui ha dispensato lacrime e sorrisi. Un mondo che nel 2012 lo ha incoronato, a 82 anni, l’attore più anziano a vincere la statuetta dell’Oscar come migliore attore non protagonista. Il cinema: che oggi, nel giorno dell’addio, piange la sua scomparsa e celebra, solennemente come un addio vuole, la sua entrata di diritto nell’immaginario collettivo di sempre.

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