Donazzan: «Orgogliosi della scuola di Vo’. Ai ragazzi dico: per difenderla rispettate le regole»
Un’occasione per riflettere su ciò che è stato, ma anche per guardare avanti e «difendere la bellezza della scuola in presenza». A un anno dalla prima vittima italiana del Covid, il 78enne Adriano Trevisan di Vo’ Euganeo, l’istituto comprensivo della cittadina in provincia di Padova, che copre anche i comuni di Lozzo Atesino e Cinto Euganeo, ha organizzato l’iniziativa “Io ricordo”. Vi ha partecipato in videocoferenza l’assessore veneto all’Istruzione Elena Donazzan, su invito della quale ha portato un saluto anche il neo ministro Patrizio Bianchi. Ed è stata proprio Donazzan a ricordare ai ragazzi il loro ruolo da protagonisti per far sì che la scuola possa riappropriarsi pienamente e al più presto della modalità in presenza.
La scuola in presenza si difende con le regole
«Ai giovanissimi studenti ho lasciato il messaggio che attraverso i nostri comportamenti, individuali e di comunità, attraverso il rispetto delle regole, possiamo difendere la bellezza della scuola in presenza. Ai docenti ho portato il saluto del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, unito al mio personale ringraziamento e a quello del Ministro Bianchi», ha spiegato l’assessore.
«Io ricordo» alla scuola di Vo’ Euganeo
L’incontro, seguito dagli studenti di tutto il complesso, dall’infanzia alle medie, è stato voluto da Alfonso D’Ambrosio, dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo. Oltre a Donazza, vi hanno partecipato in collegamento anche il prefetto di Padova, Renato Franceschelli; il questore, Isabella Fusiello; i dirigenti scolastici regionale e provinciale Carmela Palumbo e Roberto Natale. Vi hanno preso parte, insomma, tutti coloro che si sono trovati in prima linea quando la pandemia si è mostrata in tutta la sua drammaticità. Travolgendo anche la scuola.
Donazzan: «La scuola di Vo’ ci ha reso orgogliosi»
«La scuola di Vo’, come pur tutta la comunità di quel territorio – ha ricordato Donazzan – è stata per mesi sotto i riflettori dell’intera Nazione. E ci ha resi orgogliosi della capacità di affrontare un problema allora sconosciuto e grave con compostezza e voglia di reagire». L’assessore, quindi, ha ringraziato il dirigente scolastico D’Ambrosio «appassionato e innovatore, che ha accompagnato tutta la comunità scolastica verso le nuove metodologie di insegnamento della didattica a distanza».
A bambini e ragazzi serve la scuola in presenza»
«La scuola – ha sottolineato ancora Donazzan – certamente va vissuta in presenza e con le relazioni umane che la rendono il luogo di educazione per definizione, a cui non dobbiamo e non possiamo più rinunciare. La didattica a distanza è stata e resterà uno strumento utile. Ma – ha chiarito l’assessore veneto all’Istruzione – dovrà esserlo in modo complementare a quella in presenza. Perché i bambini ed i ragazzi hanno bisogno del rapporto fisico ed empatico tra di loro e con i propri docenti».