Dalle offese alla Santelli agli U2. ll dramma di Morra, il grillino espulso: «Sono morto, ma vivo»
22 Feb 2021 10:29 - di Monica Pucci
Le parole di Nicola Morra, che nella vita fa il filosofo, sono durissime, poetiche, ruvide ma avvolgenti per il popolo grillino deluso dalla svolta Draghi. Con citazioni che vanno da Oscar Wilde agli U2, a commento di una scelta che il presidente della Commissione Antimafia, espulso dal gruppo M5S dopo aver detto no al governo Draghi, giustifica con un proprio percorso personale coerente. “Alcune volte, nella vita, si muore rimanendo in vita. Si muore a se stessi, si muore agli altri, si muore alla realtà con un peso enorme dentro….”, scrive Morra. I commenti dei suoi fans, però, non sono del tutto solidali, anzi, in tanti gli contestano la scelta del dissenso. Ma Nicola Morra, passato recentemente alle cronache per aver offeso la memoria di Jole Santelli, la presidente della Regione Calabria morta di cancro, la butta sul tema della morte, politica, per fortuna, commentando anche la possibile scissione del M5S.
Le critiche a Di Maio e ai vertici del M5S
“Mi dispiace molto che Luigi Di Maio si è arroccato alla sua poltrona, mettendo da parte, amicizie, lotte e anche risultati. Lo so che si sente abbandonato da chi come lei aveva un sogno da Realizzare. Ma non temere perché la gente le vuole bene”, commenta qualcuno, ma non tutti sono con Morra. NO DIVISIONE ! Ma lo avete capito che state facendo il loro gioco? Lo avete capito che piano piano vi stanno eliminando ???”, scrive un altro. “Ma si è chiesto perché tutti i giornali e tv la ignoravano prima ed ora sono tutti li a cercare lei? E lei si presta a questo giochino”, lo incalza un grillino, per nulla contento dei giudizi duri di Morra sul governo dei presunti migliori.
Morra e le strade senza nome degli U2
“Son le volte in cui si deve decidere se morire ai valori per cui ci si è impegnati, in cui si è creduto, per cui si sono spesi anni di vita, con sacrifici, dedicando tempo (l’unica risorsa insostituibile del nostro esistere), oppure sopravvivere facendo finta di niente e di nulla, consegnandosi all’indifferenza quando non se n’è capaci, quando cuore e volontà ti hanno sempre suggerito, con la ragione, che si può perdere nel tempo, vincendo proiettandosi fuori dal tempo”, scrive ancora Morra, che cita una canzone degli U2, “Where the streets have no name“.
“Me ne sono andato, ragazzo, dove le strade non hanno nome, per cercare di costruire, e ricostruire, e riassemblare, un mondo di rispetto, solidarietà e giustizia, attenzione alla sofferenza, comprensione per gli ultimi. Non mi fa paura la solitudine, non mi fa paura, anche se è pesante. Ma sto per provare il calore della luce del sole sul mio volto, anzi, lo sto già sentendo…Forza!”.