Covid, Brescia travolta dalla terza ondata. Bertolaso: “Pronta la nuova strategia per il piano vaccinale”

23 Feb 2021 15:04 - di Gabriele Alberti
Brescia Covid Bertolaso

I nuovi casi di covid galoppano, la situazione si è fatta drammatica a Brescia, dove  è “praticamente partita la terza ondata” di coronavirus. Lo ha detto chiaramente Guido Bertolaso, consulente della Lombardia sul piano vaccinale, in consiglio regionale. “Balza all’occhio – dice mostrando dei dati – la situazione della provincia di Brescia, che ha di fatto un’incidenza doppia rispetto alle altre province del numero di casi in un determinato territorio, in un determinato periodo. Brescia è largamente avanti rispetto a tutte le altre province”, sottolinea. Aggiungendo che se altrove la situazione è “sotto controllo”, a Brescia “è evidente che ci troviamo di fronte praticamente alla terza ondata della pandemia: è questo il punto che va aggredito“.

Covid, Brescia in zona arancione rafforzata”

Come? “Cercheremo di utilizzare le poche munizioni che abbiamo per contrastare il più possibile il nemico”, spiega Bertolaso. Intanto  il presidente Fontana presenterà un’ordinanza per l’istituzione in tutta la provincia di Brescia di una “zona arancione rafforzata” che prevede «anche la chiusura di scuole elementari, dell’infanzia, nido» ma anche le lezioni in presenza in università. Dalle 18 scatteranno tutti gli altri divieti previsti dalla zona arancione come quello «di spostarsi nelle seconde case»: lo ha ribadito l’assessore regionale al Welfare Letizia Moratti intervenendo in Consiglio regionale. Il provvedimento riguarda anche alcuni comuni della bergamasca (Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Caleppio, Credaro e Gandosso) e Soncino in provincia di Cremona.

Allarmano le varianti, chiuse le scuole

Ad allarmare è la diffusione delle varianti che raggiunge il 39% dei contagiati. Insieme alla chiusura delle scuole, la Lombardia ha avviato la rimodulazione della campagna vaccinale. «Per quanto riguarda la provincia di Brescia, saranno prioritariamente vaccinati gli abitanti dei 103 comuni con una incidenza del contagio superiore a uno ogni 250 abitanti». In pratica, ha spiegato la vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, Letizia Moratti, si comincerà a vaccinare nei Comuni dove ci sono i focolai, per evitare di riempire gli ospedali.

«Regione Lombardia attuerà una rimodulazione della strategia vaccinale come strumento prioritario di contenimento del contagio ha spiegato Moratti —: verranno concentrati, nei limiti del possibile e delle linee guida del ministero, le attività di vaccinazione. In particolare partendo dai comuni al confine tra la provincia di Brescia e di Bergamo con presenza importante di focolaio di contagio legato alle varianti e situazione di tensione legata alla saturazione delle Terapie Intensive locali».

Bertolaso: “rimodulare la campagna vaccinale”

«Da giovedì inizieremo a vaccinare i territori al confine delle province di Brescia e Bergamo e poi andremo verso Brescia» ha precisato inoltre Bertolaso. La Regione ha anche sottoposto al Ministero della Salute la possibilità di rimodulare la campagna vaccinale; la rimodulazione delle schedule vaccinali per soggetti che sono stati positivi al Covid-19: «in modo da prevedere o la somministrazione di una sola dose; o il posticipo di 6 mesi della sua somministrazione; ipotesi validata da dati di letteratura e esperienze in corso. Una risposta positiva ci consentirebbe di avere più dosi di vaccino, ora scarse» ha sottolineato infine la Moratti. Una strategia che ha dato risultati positivi gia in Gran Bretagna e Israele.

Garantita la vaccinazione agli over 80

Si parte con alcune città al confine tra Bergamo e Brescia: “Sono 120mila abitanti, mettendo insieme tutti i Comuni. Incominceremo tenendo conto come priorità degli over 80, ma continueremo a vaccinare in tutta la Lombardia. Non si riduce nessuna vaccinazione agli over 80 in Regione”, ci ha tenuto a precisare più volte Bertolaso. Piuttosto, “ci si concentrerà su categorie professionali e rivedremo le categorie da aggredire e vaccinare”. Dai territori al confine tra le due province, “andremo man mano verso Brescia. Non abbiamo dimenticato i quattro comuni in zona rossa, tra cui Bollate, questi quattro comuni rientrano nelle attività di vaccinazione”, ha aggiunto. “Cercheremo di utilizzare le poche munizioni che abbiamo a disposizione. E moduleremo quel poco che abbiamo in modo da concentrarlo là dove dobbiamo contrastare il più possibile il nemico”.

 

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