Conte in cerca di uno strapuntino, tra veti ed ex amici: così Giuseppi diventa «un caso umano»
Il suggerimento più schietto lo aveva dato Enrico Mentana: «Se volete dargli un ruolo, fatelo capo del M5S». Erano i giorni – anzi, le ore – in cui i pentastellati tuonavano “o Conte o morte” e già allora non sembravano propensi ad accoglierlo. Figurarsi ora che il professore di Volturara Appula appare definitivamente archiviato. Così l’ex premier si ritrova solo a doversi reinventare un futuro che lui, ostinatamente, ambisce in politica, mentre per ex sponsor ed ex alleati prende sempre di più i connotati di una scocciatura di cui liberarsi. E quello di Conte, sentenzia Maurizio Belpietro, è ormai «un caso umano».
Una poltrona per Giuseppi
Le possibilità esplorate nell’arco di questi pochi giorni sono state molteplici, e tutte si sono risolte in una bolla di sapone: capo del M5S, appunto; ministro degli Esteri; commissario Ue; sindaco di Roma; candidato alla Camera nel collegio di Siena, lasciato vacante da Pier Carlo Padoan, approdato alla guida di Unicredit. Per ciascuna c’è stata un’opposizione, un veto, una contrarietà. In alcuni casi anche da parte dello stesso Conte che, per esempio, di andare a riempire la casella romana, che invece avrebbe tolto parecchi castagne dal fuoco ai grillini, non ci ha pensato neanche per un attimo.
Lasciato solo dai «Contegabbana»
Per lo più, però, i gran rifiuti sono stati quelli degli altri. Nel suo Caffè sul Corriere della Sera di oggi Massimo Gramellini li chiama i «Contegabbana», quelli che fino al giorno prima osannavano l’ex premier e il giorno dopo sono stati pronti a liquidarlo con una pacca sulla spalla e tanti ringraziamenti. Fra questi ci sono in prima linea proprio i Cinquestelle, dai quali sarebbero partiti i veti al ministero degli Esteri e della Giustizia, che non sia mai «Di Maio si offende». Quanto al Pd, si è allineato volentieri al no di Italia Viva sul collegio di Siena tanto caro storicamente alla sinistra.
Conte diventa «un caso umano»
Tale è il punto a cui si è arrivati che Maurizio Belpietro, nel suo editoriale di oggi su La Verità, rileva in prima pagina che Conte, qui indicato come «Giuseppi», «diventa un caso umano: che fare di lui?». All’interno il titolo dell’articolo diventa «Le paturnie del Conte in cerca di poltrone», mettendo l’accento sulla solitudine dell’ex numero primo. «Di tornare a insegnare non se ne parla: si è abituato al palcoscenico della politica e le retrovie delle aule scolastiche non fanno più per lui», scrive Belpietro, che poi mette in fila tutti i tentativi falliti di piazzarlo e piazzarsi da qualche parte. Sempre con il M5S in prima fila a deprimere ogni velleità: dalla fregatura della candidatura a Roma a Beppe Grillo che «lo ha trattato come un kleenex usato», fino al progetto di diventare capo politico del Movimento «si è schiantato contro le ambizioni di Di Maio».
Elezioni vietate, ma a Siena…
E non è andata meglio quando la palla è stata rimbalzata in campo (ex) alleato, su Siena. «Per levarsi il problema, le elezioni vietate a tutto il resto degli italiani perché i 5 stelle e il Pd, secondo i sondaggi, le perderebbero, a Siena si potrebbero fare. Potrebbero, al condizionale», sottolinea Belpietro, «perché poi ci sono quei guastafeste dei renziani e degli ex renziani». «Insomma – conclude il direttore de La Verità – se si è sicuri di vincerle le elezioni si possono fare, ma Giuseppi di questo passo potrebbe finire come la Bella de Torriglia, talmente bella che nessuno se la piglia».