Vaccini, Tarro frena: “Chi li fa potrebbe continuare a contagiare. Non ci eviterebbero il lockdown”

13 Gen 2021 12:12 - di Federica Argento
Vaccini Tarro

“Per il Covid-19 prima di inneggiare al vaccino, sarebbe il caso di valutare attentamente il rapporto tra rischi e benefici”. A invitare alla cautela è il professor Giulio Tarro. Il virologo  rappresenta sin da inizio pandemia una voce fuori dal coro. Questo ne fa una voce autorevole ed ascoltata. Pertanto punto di riferimento per chi non si accoda al pensiero mainstrem. Ha messo in discussione parecchie scelte  espresse dal governo e dal Comitato Tecnico Scientifico.

Vaccini anti Covid, dubbi di Giulio Tarro 

Oggi, sul suo profilo Facebook del professor Tarro campeggia  un post dove avanza dei dubbi sui vaccini: “Per il Covid-19 prima di inneggiare al vaccino, sarebbe il caso di valutare attentamente il rapporto tra rischi e benefici. Benefici che, per quanto riguarda i cosiddetti vaccini anti-Covid non si capisce quali siano: considerando che, così come dichiarato, addirittura, dal capo del dipartimento medico di Moderna, il dottor Tal Zaks, una persona vaccinata continuerebbe ad infettare gli altri”. 

Il virologo e primario del’ospedale Cotugno di Napoli prosegue il suo ragionamento. “Tra l’altro, prendendo per buone le stime di aziende come la Pfizer e Moderna – questi vaccini garantirebbero, una immunità al massimo per due anni. Questo significa che non ci eviterebbero nemmeno il lockdown e che dovrebbero essere somministrati per sempre a tutta la popolazione”.

Vaccini, Tarro invita alla prudenza in attesa di dati certi

 Insomma invece di sbrodolarsi, il governo dei “fenomeni” più bravi del mondo potrebbe essere più oggettivo nei confronti degli italiani. Certo che il vaccino rappresenta una luce in fondo al tunnel in cui siamo precipitati, ma ci vuole ugualmente una corretta informazione medica. Il dottor Tal Zakis a cui ha fatto riferimento Tarro, non ha parlato di una certezza di trasmissibilità del Covd-19 anche da parte di soggetti vaccinati.  Ha però  affermato che, finché non si avranno dati certi e dimostrati, è meglio continuare ad essere prudenti. E rispettare le norme anti contagio. Queste le sue parole, rilanciate da Vesuvio web: I nostri risultati mostrano che il nostro vaccino fa sì che non si resti contagiati; o comunque non si sviluppi una forma grave della malattia. Ma questi dati non mostrano che chi è vaccinato non possa comunque contagiare gli altri.

I vaccini non assicurano l’immunità di gregge

In sintesi: “Quando inizieremo la distribuzione di questo vaccino non avremo dati concreti sufficienti per dimostrare che questo vaccino riduca la trasmissione del virus. Certo, per ragioni scientifiche credo che riduca la trasmissione del virus. Ma in assenza di dati che comprovino ciò, penso sia importante non modificare i comportamenti solo perché si è vaccinati”. Il concetto espresso  è chiaro e, comunque, sottolinea un aspetto poco affrontato e cioè la mancanza di certezze circa l’effettiva possibilità di raggiungere un’immunità di gregge.

 

 

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