Vaccini, l’immunità di gregge slitta al 2022. Palù (Aifa): non proteggiamo 4 mln di over 80

24 Gen 2021 17:11 - di Redazione
Palù

Il presidente del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli lo ha detto senza mezzi termini. Con questi ritardi nella consegna dei vaccini l’immunità di gregge slitta dal 2021 all’anno successivo.

La mancata trasparenza sui contratti dell’Europa

Poi c’è il tema della mancata trasparenza sui contratti dell’Europa con le case produttrici dei vaccini. I cui dettagli restano sconosciuti agli stessi deputati europei che non riescono ad avere accesso alle informazioni.

Palù: una cosa sorprendente

“La cosa che sorprende – ha detto il presidente dell’Aifa Giorgio Palù commentando le parole dell’europarlamentare belga Marc Botenga che ha denunciato la mancanza di trasparenza dei contratti – non è tanto la necessità di trasparenza per i cittadini che in queste cose entrano solo di riflesso ma che i governi che si riconoscono nell’Unione europea non siano a conoscenza dei contratti”.

Palù: positivo l’approccio centralizzato

Tuttavia, Palù ha riconosciuto “la bontà di un approccio che vede una negoziazione centralizzata come quella europea, immaginiamo cosa succederebbe se ogni singolo Paese andasse a contrattare una fornitura per conto proprio,- ha detto – magari qualcuno avrebbe degli sconti qualcun altro no, quindi io ho trovato opportuno che sia l’Europa a trattare direttamente con le aziende”.

I ritardi di Pfizer

Se crediamo – ha aggiunto – a quello che c’è scritto sul sito ufficiale di Pfizer sembra ci sia un calo del 20% ancora la prossima settimana ma che dal 15 febbraio comincino a produrre a pieno ritmo, e anzi per la fine dell’anno invece di 1,2 mld di dosi vaccinali ne allestiscano oltre 2 miliardi. Nel frattempo rimane a rischio la vaccinazione degli over 80, che slitta di almeno 4 settimane mentre la vaccinazio0ne slitta di due mesi per il resto della popolazione.

Ci sono 4 milioni e 400mila over 80 da proteggere

“Questo sicuramente disturba – dice Palù – perché siamo nella fase di probabile maggiore espansione del virus, in inverno, e bisognava proteggere 4 milioni e 400 mila over ’80, è chiaro che se si ritardano le vaccinazioni questa popolazione è a maggior rischio ed è esposta”.

 

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