Trump condanna le violenze al Congresso. Ma i dem procedono sull’impeachment

14 Gen 2021 12:24 - di Roberto Frulli

Donald Trump condanna le violenze compiute il 6 gennaio nell’assalto al Congresso ma questo non basta ai dem che proseguono, imperterriti, sulla strada dell’impeachment, segno evidente che la questione non è cosa abbia detto o fatto il presidente uscente ma l’odio ideologico che pervade la sinistra, non solo italiana.

“Io condanno in modo inequivocabile la violenza a cui abbiamo assistito la settimana scorsa”, ribadisce Trump in un video, dopo una breve nota diffusa in serata.

“La violenza ed il vandalismo non hanno assolutamente spazio nel nostro Paese e nel nostro movimento – scandisce il presidente uscente. – Coloro i quali sono stati coinvolti negli attacchi saranno portati davanti alla giustizia… Che tu sia di destra o di sinistra, che tu sia democratico o repubblicano, non ci può mai essere giustificazione alla violenza, nessuna scusa, nessuna eccezione”.

Parole nettissime ed inequivocabili quelle dell’attuale inquilino della Casa Bianca.

Donald Trump parla in un video postato sull’account twitter della Casa Bianca – quello personale gli è stato bloccato – per 5 minuti e 13 secondi. E ricorda gli “eventi preoccupanti della scorsa settimana”.

Ma non fa alcun riferimento all’impeachment, dopo che la Camera dei rappresentanti ha votato per avviare per la seconda volta la procedura contro di lui.

“Voglio dire poche parole sull’assalto senza precedenti alla libertà di parole“, conclude il video Trump.

“Gli sforzi di censurare, cancellare e mettere in lista nera i nostri cittadini sono sbagliati e pericolosi – ha denunciato il presidente degli Stati Uniti. – Tutti noi possiamo scegliere, con le nostre azioni, di superare il rancore“.

“Nessun mio vero sostenitore potrebbe mai appoggiare la violenza politica – rivendica con orgoglio Trump – Nessun mio vero sostenitore potrebbe disprezzare le autorità o la nostra grande bandiera americana”.

“Nessun mio vero sostenitore potrebbe mai minacciare o attaccare i suoi compatrioti americani – assicura Trump. – Se fate qualcuna di queste cose, non sostenete il nostro movimento, lo state attaccando. E state attaccando il nostro Paese, non possiamo tollerarlo”.

Ma, come detto, i dem non si fermano nella procedura di impeachment.

La speaker della Camera Nancy Pelosi, dopo il via libera dei deputati, ha firmato l’articolo di impeachment di Donald Trump.

“Nessuno è al di sopra della legge”, ha detto, tornando a parlare del presidente come di “un pericolo chiaro ed attuale per il nostro Paese”.

Un teorema che, anche alla luce delle dichiarazioni di oggi di Trump, non sta in piedi. E dimostra, semmai, l’odio ideologico di cui è profondamente impregnata la sinistra dem. In Italia lo conosciamo bene.

Biden, dal canto suo, cerca di tenersi alla larga dalle polemiche rabbiose alimentate dalla sua compagna di partito Nancy Pelosi. E auspica che “la leadership del Senato trovi un modo per affrontare le proprie responsabilità costituzionali sull’impeachment” di Donald Trump “mentre lavora anche ad altre questioni urgenti per questo Paese” ricordando come gli Stati Uniti restano “nella morsa di un virus letale e un’economia vacillante“.

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